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La continuità mi fa male lo so…

Qual è la vera Udinese? Quella brillante e determinata ammirata contro la Fiorentina o quella svogliata e indisponente vista con il Sassuolo?

Massimo Liva

Commentare le partite dell’Udinese è ormai diventato sempre più complicato, prestazioni sconcertanti come quella del primo tempo disputato dai bianconeri contro il Sassuolo lasciano senza parole anche perché dopo l’incoraggiante pareggio casalingo contro la Fiorentina quasi nessuno si sarebbe aspettato una prestazione così negativa. Il termine “continuità” è ormai latitante dal vocabolario bianconero oramai da diverso tempo, i difetti di questa squadra sono sempre gli stessi, nel momento in cui sembra di vedere la luce in fondo al tunnel ecco ritornare il buio pesto. Quasi impossibile capire quale sia il reale male dell’Udinese, squadra capace di mettere sotto per lunghi tratti la Fiorentina mostrando un calcio piacevole e grande determinazione, per poi nuovamente fermarsi davanti ad un Sassuolo rimaneggiato ed incerottato.

Tatticamente la compagine di Di Francesco ha surclassato l’Udinese, il Sassuolo nonostante le assenze si è dimostrato una squadra nel vero senso della parola, ha sofferto nei minuti finali quando i bianconeri hanno dato segnali di risveglio sfiorando il pareggio, ma ha meritato indubbiamente la vittoria. Iachini ha sbagliato la formazione iniziale? Può darsi, la scelta di lasciare fuori Zapata aveva destato qualche perplessità anche perché il colombiano accanto a Perica contro la Fiorentina erano piaciuti ed il fatto che il tecnico bianconero sia subito corso ai ripari senza nemmeno aspettare l’intervallo inserendo Zapata al posto di un confuso De Paul è significativo. Errare è umano, la gara contro il Sassuolo era la terza in una settimana ma questo non può essere un alibi anche considerando le diverse assenze dell’avversario ed il fatto che in questa stagione le alternative non mancano a Iachini.

Udinese bocciata soprattutto per l’atteggiamento mostrato, squadra rinunciataria e passiva che ha la grande colpa di essersi risvegliata solamente nei minuti finali quando avrebbe potuto giocarsi la partita molto prima. Questa mancanza di continuità è davvero incomprensibile, presi singolarmente i giocatori che sono scesi in campo contro il Sassuolo sono tutti (o quasi) elementi di qualità e tecnicamente molto validi, ed è per questo che non è concepibile una prestazione di così basso livello. Capitan Danilo ha dichiarato che chi non ha motivazioni in serie A è giusto che cambi mestiere, opinione condivisibile aperta a diverse interpretazioni. Ora sta al tecnico capire chi può veramente dare qualcosa in più all’Udinese e chi invece merita di restare a guardare.

Qual è la vera Udinese? Quella brillante e determinata ammirata contro la Fiorentina o quella svogliata e indisponente vista con il Sassuolo?

Certo è che la mancanza di continuità non porta da nessuna parte, se l’Udinese non darà una vera svolta al proprio percorso allora dovremo aspettarci una stagione sulla stessa lunghezza d’onda delle ultime, con alti (pochi) e bassi (molti) ma siccome c’è la sensazione che la squadra costruita in questa annata sia in grado, almeno sulla carta, di dare qualche soddisfazione ai propri tifosi è giusto pretendere qualcosa di più.

Sicuramente ci sarà molto da lavorare, non è semplice intervenire sulla mentalità di giocatori purtroppo più abituati alle sconfitte che alle vittorie come accaduto nelle recenti stagioni, il compito che spetta a Iachini è complesso, gestire un gruppo cosi ampio composto principalmente da stranieri non è cosa facile.

Prossimo match contro la Lazio al Friuli, ma il primo avversario dell’Udinese in questo momento è sè stessa, se non verranno superati certi limiti o certi atteggiamenti si navigherà sempre nella mediocrità più assoluta.

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