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La politica nel pallone /2: Sms pericolosi di solidarietà all’Udinese

Come riportato dal Messaggero Veneto, la politica è ancora nel pallone. Nel senso che il calcio è in testa a molti suoi protagonisti. Capita così, come riporta il quotidiano, che “un sms potrebbe costare caro al vicesindaco di Udine,...

Monica Valendino

Come riportato dal Messaggero Veneto, la politica è ancora nel pallone. Nel senso che il calcio è in testa a molti suoi protagonisti. Capita così, come riporta il quotidiano, che "un sms potrebbe costare caro al vicesindaco di Udine, Carlo Giacomello. Un messaggio partito poche ore dopo che in consiglio comunale, il Pd, aveva giudicato «fuori luogo» la mozione di sentimenti del centrodestra, in cui si esprimeva solidarietà a Gianpaolo Pozzo, alla moglie Giuliana, al presidente dell’Udinese calcio, Franco Soldati, indagati dalla Procura per reati fiscali.«Preferiamo non esprimerci mentre ci sono delle indagini in corso», aveva spiegato il capogruppo Pierenrico Scalettaris. «Teniamoci fuori da questa vicenda», aveva ggiunto Hosam Aziz.

Giacomello, però, chiusi i lavori di palazzo D’Aronco, ha inviato a Franco Soldati un messaggio che comincia così: «Caro presidente non te la prendere se ci siamo opposti alla mozione di sentimenti presentata dal centrodestra in consiglio comunale, tu sai come la pensiamo sull’udinese calcio, siamo tutti con te, con voi, ma non potevamo votare una mozione pilatesca...». Il messaggio ha fatto il giro del web, amplificato nel giro di poche ore da un paio di blog cittadini. È diventato un caso, con alcuni lati oscuri.

Se è pacifico che Carlo Giacomello e Franco Soldati hanno rapporti professionali, quasi quotidiani – il vicesindaco è titolare della Giacomello Spa e fornisce materiali, tra gli altri, anche alla Vidoni, società di cui Franco Soldati è direttore commerciale – non si comprende perchè nel suo messaggio privato parli a nomi di «tutti» («siamo tutti con te»...). Tutti chi? La giunta? O tutta la maggioranza? Abbiamo provato a chiederglielo, ma senza fortuna. Non commenta. Non si comprende, poi, come mai quel messaggino sia diventato pubblico.

«Quell’sms doveva rimanere privato – spiega Franco Soldati –, ma ho commesso un banale errore nell’inviare gli auguri di Natale ai contatti in rubrica. Senza volerlo l’ho girato alle persone sbagliate. Alcuni blogger, poi, ci hanno ricamato sopra. È vero che io e Giacomello abbiamo rapporti professionali, ma la Giacomello è un’impresa di alto livello che fornisce materiali a praticamente tutte le imprese più importanti della regione. Non è vero, invece, come ha scritto qualcuno (leggi articolo qui sotto, ndr) che fornisce anche la Firmo Sibari Società Consortile». «Confermo – conclude il presidente Soldati – il tenore del messaggio, ma non ci vedo nulla di male».

Un banale errore, dunque; un copia-incolla che, tra gli altri, ha visto coinvolti anche i blogger Gianfranco Leonarduzzi e Marco Belviso. «Le parole di Carlo Giacomello sono un fatto tra privati – si limita a dire il capogruppo Pierenrico Scalettaris –, e confermano che il consiglio comunale non ha nulla a che fare con quella manifestazione di solidarietà. Chi vuole mescolare nel torbido, cercando di interpretare addirittura sms tra persone che si frequentano quasi quotidianamente si accomodi pure, ma la cosa non ci riguarda», conclude Scalettaris.

Insomma una tempesta in un bicchier d'acqua, visto che i problemi (come si legge in cronaca) sono altri. E l'Udinese, che si è detta sempre tranquilla sulla vicenda della perquisizione della GdF, non ha motivo di sentire così vicino la politica. Se poi questo viene fatto in maniera privata, ma viene fatto fuori uscire l'Sms, è ancora più evidente su come si voglia dare evidenza alla vicenda.

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