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Le apparenze ingannano

Chievo e Udinese di fronte tra certezze e emozioni targate Pinzi e Di Natale: amici fuori, avversari in campo domenica

Monica Valendino

Chiamatela pure prova di maturità: l'Udinese si presenta a Verona, sponda dell'Adige targata Chievo, con una valigia riempita di qualche certezza in più. La vittoria contro la Samp ha allontanato i fantasmi che aleggiavano sul 'Bruseschi', ma anche le prestazioni con Napoli e Sassuolo hanno dato convinzione alla squadra bianconera.

Ora, però, davanti all'organizzazione del Chievo targato Maran serve continuare a macinare gioco,  ovviamente con un risultato positivo, ma soprattutto con una prestazione che confermi che questa Udinese non va a sprazzi. I presupposti per essere ottimisti ci sono, ma il recente passato ha insegnato a tenere ben alta la guardia.

Sarà una gara particolare, non va sottovalutata: i cuori dei tifosi bianconeri presenti al Bentegodi (dovrebbero essere circa 500) batteranno ovviamente all'unisono per l'Udinese, ma qualche palpitazione arriverà quando lo speaker pronuncerà il nome di Giampiero Pinzi. Inutile girarci attorno: il suo addio è stato doloroso per il popolo friulano, forse più di quello che prima o poi darà Di Natale. Sembra un paradosso, lo sappiamo, ma è così: nel cuore della gente Pinzi è entrato prepotentemente, mentre Di Natale nonostante abbia di fatto contribuito negli anni a consacrare il club bianconero è stato sempre visto come 'distante'.

Le apparenze ingannano, però. Di Natale è taciturno e introverso, un napoletano atipico se vogliamo. Certo non sarà mai stato uno che gioca con le parole e i cuori dei tifosi, ma lui Udine ce l'ha sempre avuta nell'anima, altrimenti non avrebbe rifiutato piazze che gli avrebbero garantito molto di più in termini di visibilità e soldi.

Oggi si riparla di un suo possibile addio: quando sarà il momento (che prima o poi arriverà) servirà organizzare qualcosa di importante, perché senza Di Natale questa Udinese oggi non sarebbe qui.Pinzi è stato diverso: più 'romano' nel carattere, aperto, solare, sincero, qualità che hanno fatto breccia e lo faranno sempre considerare 'uno di noi'. Non è detto giochi, ma se lo farà per novanta m minuti  sarà solo un avversario come altri. Le apparenze non ingannino, in campo tutti vanno per vincere: così come cercherà una vittoria Maran, che sembrava davvero sul punto di approdare a Udine due anni fa prima che i Pozzo optassero per Stramaccioni. Il Chievo dopo una partenza sprint è dato in calo, ma anche questa è apprezza. il gioco non è venuto mai meno, forse manca il gol. Come all'Udinese dove in attacco si soffrono le proverbiali sette camicie per buttare dentro una rete.

Le apparenze non ingannino nemmeno sulla classifica. D'accordo che Verona, Carpi e Frosinone sono lontane, ma né Chievo né Udinese possono permettersi passi falsi per non gettare alle ortiche quanto di buono visto nell'ultima giornata da entrambe le parti.

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