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Delneri: con l’Inter in campo con coraggio

Il tecnico bianconero presenta il lunch-match in programma domani allo stadio Friuli: "Dobbiamo disputare la partita perfetta, tenendo alta l'intensità dal primo all'ultimo minuto". Convocati tre Primavera per sopperire alle assenze nel mezzo

Castellini Barbara

Riapertura in grande stile. Domani alle 12.30 riparte il campionato di serie A dell'Udinese con il big-match allo stadio Friuli contro l'Inter. Una gara particolarmente attesa, non solo perchè arriva dopo due settimane e mezza di stop, ma perchè rappresenta un vero e proprio esame di maturità per la formazione di Gigi Delneri, reduce da un dicembre stellare.  Le vittorie con Bologna, Atalanta e Crotone e il pareggio con la Sampdoria hanno riportato entusiasmo nell'ambiente bianconero e, soprattutto, hanno consentito ai friulani di allontanarsi in modo prepotente dalle zone rosse della classifica.

Mister, dopo la sosta da dove si riparte?

C'è voglia di dare continuità. L'Inter è una squadra ben costruita, che vuole accedere alla Coppa. Ha battuto la Lazio 3-0, ha vinto a Sassuolo. Non dobbiamo abbandonare la nostra grande intensità e dobbiamo essere coraggiosi. Per vincere serve coraggio.

Un vostro merito è aver riportato entusiasmo nell'ambiente e per domani ci si attende una grande cornice di pubblico...

Noi abbiamo sempre il dovere di fare il massimo. Un'identità importante la deve dare la maglia, il pubblico ha capito questo e siamo contenti di potergliela dare.

Com'è la situazione?

Il ginocchio di Thereau si è sgonfiato ed è una cosa importante, così come sono scomparsi i problemi al collo di Hallfredsson. Comunque abbiamo aggregato anche tre Primavera, Luca Magnino, Edoardo Bovolon e Alberto Parpinel, viste le assenze certe dei due febbricitanti Balic ed Evangelista. A centrocampo siamo un po' contati, ma non cerco alibi. Dobbiamo disputare la partita perfetta per poter vincere e noi cerchiamo sempre la vittoria. Ai miei ragazzi ho detto: "non mi interessano i complimenti a fine partita e niente punti". Scendiamo in campo con l'obiettivo di raccogliere il massimo, ma non possiamo commettere errori.

Come vedrebbe Matos e De Paul esterni?

Matos e De Paul hanno fisico e polmoni per fare i tornanti. Le loro caratteristiche sono importanti, ma possono anche adattarsi a fare l'esterno. In particolare parlo di De Paul. Aldilà del gol, ciò che conta è la prestazione. Ultimamente De Paul sta arrivando al tiro più frequentemente, adesso inoltre difende discretamente bene.

Come si affronta l'Inter?

Dobbiamo essere soprattutto compatti e avere la forza di ripartire con quattro, cinque uomini, non uno solo. Anche a costo di rischiare qualcosa. Non dobbiamo allungarci troppo, solo così possiamo giocarcela. Dobbiamo mantenere alta l'intensità per tutti i 90 minuti. Stiamo bene fisicamente in questo momento, infortuni a parte. Abbiamo capacità per fare male.

Più difficile fermare gli attaccanti dell'Inter o scardinare la difesa nerazzurra?

Per prima cosa dobbiamo pensare a fermare gli attaccanti dell'Inter. Cosa che non è facile, visto che i giocatori hanno soluzioni personali variegate. Se avremo l'accortezza, la forza, di prendere quello che ci concedono, possiamo provare a pungere. Ciò non significa che l'Udinese giocherà sulle ripartenze. In queste partite le motivazioni arrivano da sole. Abbiamo un dovere nei confronti del nostro pubblico e della società.

In poche settimane affronterete tre "big" allo stadio Friuli con una classifica piuttosto serena. Quale sarà il vostro obiettivo?

Noi dobbiamo pensare a salvarci. E' importante raccogliere il massimo in casa, ma per me la partita più difficile sarà quella con l'Empoli. Intanto lo stadio deve darci la forza per crederci. L'unione fa la forza e da lì ripartiamo. Dimentichiamo il passato e pensiamo al futuro. Dobbiamo dare il massimo in un impianto costruito per i giocatori. Gardini? L'ho conosciuto lo scorso anno quando era a Verona. Non abbiamo centrato l'obiettivo, ma abbiamo raccolto grandi soddisfazioni. Lo ringrazio per l'opportunità che mi ha dato.

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