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L’Udinese prende forma

Si delinea la formazione tipo che Iachini ha in mente. C'è ritrovato ottimismo, ma serve stare con i piedi per terra perché alcuni dubbi permangono, soprattutto sulle fasce

Redazione

C'è un certo e benefico ottimismo attorno alla nuova Udinese, ma serve anche realismo perché troppo spesso nelle ultime stagioni di questi tempi i giudizi erano positivi, se non addirittura entusiastici per poi invece scoprire l'amara realtà a mezza stagione.

Insomma meglio la cautela. In effetti, però, questa squadra appare comunque diversa. Più solida in difesa, con un'idea di gioco più offensiva che come già spiegato sta per intraprendere la trasformazione non irrilevante dal 3-5-2 al 3-4-1-2. I numeri non spiegano bene la questione: avere un De Paul, un trequartista puro che infame offensiva si pone con eleganza e sostanza dietro le punte non p cosa da nulla. Ci ha provato Fernandes senza fortuna, ci ha provato anche Kone, anche lui senza troppi momenti da ricordare. L'argentino sembra avere i numeri per cambiare volto alla squadra, ma come sempre detto servirà poi trovare equilibrio dietro.

Il problema vero continuano a essere le fasce, specie la sinistra. Se Armero smette di fare il 'cazzaro' e finalmente ripaga la fiducia che Iachini sembra volergli accordare forse qualcosa si sistema, mentre a sinistra Widmer deve essere più continuo nel rendimento lungo la stagione.

Poi, infine, servirà trovare una coppa gol che garantisca 20 reti: Thereau, Zapata, Peñaranda, Matos hanno questa responsabilità, perché una salvezza tranquilla passa attraverso questi numeri. Il francese è l'unico che sembra garantire almeno 10 gol, Zapata si deve sbloccare e trovare continuità, il venezuelano e il brasiliano sono le scommesse. Poi dietro Hamdi e Perica non sembrano poter garantire più di tanto.

La nota positiva maggiore però riguarda il gruppo: sembra che il club abbia capito che avere tanti doppioni è un rischio, si lavora per sfoltire, per garantire a Iachini solo quelli elementi che vogliono dimostrare qualcosa. E di positivo c'è anche l'approccio del tecnico: silenzioso, ma sempre presente, uno he non ha bisogno di urlare, ma si fa sentire lo stesso. Piace anche  al pubblico che l'aveva accolto con diffidenza. Naturalmente sono i risultati a determinare il resto, come sempre.

Oramai il tempo degli esperimenti è finito, l'Udinese sembra prendere forma con Fofana e Badu a protezione in mezzo, De Paul ad avere più libertà, Armero e Widmer sulle fasce; dietro Heurtaux, Danilo e Felipe con Angella e Samir pronti a dire la loro; davanti per ora Zapata e Matos sembrano essere la prima scelta (Thereau è squalificato due turni, Peñaranda indietro di condizione).

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