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L’Udinese tende la mano al Camerun

Siglato un protocollo d'intesa tra la società bianconera e la federcalcio camerunese per lo sviluppo di progetti sociali e sportivi

Castellini Barbara

Camerun chiama Udine e Udine risponde presente. E' stato firmato questa mattina un protocollo d'intesa tra Udinese, Regione Fvg, Comune di Udine e Federazione Calcio Camerunese "Per la cooperazione nel settore della formazione dei giovani agli studi e alla pratica del calcio". L'iniziativa avvierà una collaborazione tra le parti per promuovere la formazione agli studi e al gioco del calcio in un'ottica di lotta alla povertà e all'analfabetismo. Il protocollo, che avrà una durata iniziale di tre anni, prevede l'attuazione di progetti specifici in collaborazione tra le parti; scambio di esperienze didattiche e tecniche e altre iniziative utili al raggiungimento degli obiettivi individuati. Tutti i dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza nella sala stampa della Dacia Arena dal presidente della Federcalcio del Camerun Tombi A Roko Sidiki (accompagnato dal consulente del presidente Victor Chaute e dal segretario generale della Federcalcio camerunese Patrick Ebode), dal sindaco di Udine Furio Honsell, dall'assessore regionale alla Cultura sport e solidarietà Gianni Torrenti, dal direttore amministrativo bianconero Alberto Rigotto e dal direttore sportivo Nereo Bonato.

A fare gli onori di casa il direttore Rigotto: "Abbiamo aderito appena il sindaco ci ha proposto l'iniziativa. Questo protocollo rientra nel nostro modo di operare e di vedere il calcio".

"Il Comune di Udine - ha spiegato Honsell - ha un ruolo di facilitatore tra gli ambiti di tipo sociale. Il presidente della Federcalcio camerunese vuole rifondare il movimento calcistico in patria, sia per quanto riguarda i giovani, sia gli anziani, ovvero gli ex giocatori che deve essere riconvertiti. Ci sono delle leggi regionali che favoriscono o co-finanziano progetti di sviluppo sociale e cooperazione. Inoltre la presenza dell'Udinese può svolgere un ruolo cruciale per irrobustire future cooperazioni e lo stesso club può allargare i propri orizzonti. Come Comune di Udine abbiamo un gemellaggio con la città di Yaoundè e questa iniziativa si inserisce già in una rete di progetti che seguiamo".

A spiegare il ruolo della Regiove Fvg è stato l'assessore Torrenti: "Tutti i Paesi occidentali sono impegnati in progetti di compatibilità tra scuola e sport e la gestione degli atleti di massimo livello che necessitano di reinserirsi. Il Camerun è una delle repubbliche africane più stabili. Mi sembra che indispensabile dunque una nostra presenza, visto anche che abbiamo gli strumenti per poter intervenire".

Particolarmente emozionato il presidente della Federcalcio del Camerun Tombi a Roko Sidiki: "Fino a poco tempo sarebbe stato impensabile firmare un accordo tra la nostra federazione e l'Italia. Ecco perchè desidero ringraziare il sindaco, l'assessore Torrenti, l'Udinese e tutti i suoi dirigenti per questo progetto di tipo sia sociale sia sportivo. Il Camerun è un grande Paese che vive in pace ed è una terra di calciatori. Tutti i ragazzi in Camerun sanno giocare a calcio. Purtroppo riescono a emergere perchè è difficile trovare chi li segua. Grazie a questo protocollo potremmo dare una possibilità ai ragazzi che vogliono giocare a calcio e provengono da famiglie disagiate. Allo stesso tempo daremo un aiuto agli ex calciatori che hanno gestito male la loro carriera e potremmo dare loro un ruolo nel calcio. Sono molto addolorato quando vedo giocatori di calcio che diventano mendicanti. L'Italia è un Paese dove il calcio è molto diffuso. La nostra speranza è che in futuro qualche ragazzo camerunese possa venire a giocare qui, magari all'Udinese. La storia del calcio africano è stata scritta proprio in Italia, a Milano con la stupenda prestazione in occasione dei Mondiali del '90".

"L'Udinese ha cercato fin da subito di supportare questo progetto - ha dichiarato Bonato -. Rapporto bilaterale che porterà eventuali conoscenze nostre agli operatori, agli allenatori e ai dirgenti della Federazione camerunese e a noi permette di avere un rapporto diretto con un Paese ricco di talenti. Si tratta senza dubbio di una grande opportunità. L'Udinese negli anni si è confrontata con tanti metodi di lavoro, mentre noi abbiamo la possibilità di conoscere le difficoltà e le qualità dei giovani di quel Paese. Mi auguro che l'Udinese possa contribuire alla crescita del calcio in Camerun". Periodicamente avverranno degli incontri, quindi, per approfondire temi diversi, dalla creazione gestione degli impianti sportivi, alla formazione dei tecnici. E una delegazione bianconera sarà presente sul posto per capire la realtà e valutare come poter intervenire per fornire un supporto valido.

"La filosofia dell'Udinese - ha aggiunto Bonato - è di monitorare a 360 gradi ciò che il calcio mondiale offre. Il fatto di essere direttamente coinvolti in prima persona, ci può dare la possibilità di pescare per primi i talenti in erba. L'obiettivo della Federazione è creare centri di formazione e cercare accanto allo sviluppo dell'attività sportiva, anche una crescita dal punto di vista scolastico-formativo per migliorare la qualità della vita dei ragazzi".

 

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