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Pasquale: “Penso di poter ancora giocare”

Giovanni Pasquale ripercorre al sua avventura a Udine. Sulla concorrenza con Adnan: "Non mi sentivo inferiore". Su Colantuono: "Quello con cui ho legato meno"

Redazione

L'addio all'Udinese di Giovanni Pasquale forse è passato un po' sotto silenzio, offuscato da quello di Di Natale. Ma la sua assenza negli spogliatoi peserà, Pasquale oramai era diventato un leader. Silenzioso fuori, ma che sapeva dare i giusti consigli ai compagni dentro lo spogliatoio.

«Mi sono trovato benissimo in Friuli, se poi a questo ci mettiamo anche il raggiungimento di obiettivi sportivi importanti, dico che non potevo chiedere di più», afferma al Messaggero Veneto dove ripercorre le tappe della sua avventura in bianconero.  A cominciare dal suo arrivo:  «Venni a Udine per giocare e così fu. Con il triplo impegno le occasioni erano tante».

Pasquale in questi anni ha avuto parecchia concorrenza sulla sinistra:  «Lukovic, Armero, Gabriel Silva, Douglas, Adnan, Insua. La concorrenza non è mancata, l’ho accettata considerandola uno stimolo. Quando c’è stato qualche compagno che andava a mille all’ora e la squadra volava ne ho preso atto. Mi riferisco alla prima stagione con Guidolin che puntò su Armero».

Nell’ultima stagione, invece non si è sentito inferiore ad Alì Adnan: «No, e infatti un po’ di fastidio l’ho provato. Ma ho sempre cercato di stare al mio posto».

La fotografia da portare con sé è facilmente individuabile:  «Il gol di Liverpool e la serata di congedo dallo stadio Friuli. Mi aspettavo una cerimonia rapida e semplice e invece ... Mi sono emozionato. Ad Anfield abbiamo fatto la partita perfetta con gli episodi che ci hanno detto bene. Il futuro? Ho 34 anni, penso di poter ancora giocare. Serie A o B non fa differenza».

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