udinese

Pozzo: andiamo avanti con Colantuono

Il patron bianconero a Udinese Tv: "Il tecnico è fuori discussione. Le responsabilità vanno ripartite, non c'è un solo responsabile". Ma l'andamento negativo della squadra preoccupa: "Siamo in crisi e dobbiamo uscirne. Sono deluso dalle ultime...

Castellini Barbara

La terza sconfitta consecutiva, arrivata domenica pomeriggio al Renzo Barbera contro il Palermo (che pochi minuti fa ha ufficializzato l'arrivo di Giovanni Tedesco in panchina, in qualità di "tutor" di Guillermo Schelotto ancora in attesa del tesseramento definitivo), ha fatto scattare l'allarme vero in casa Udinese. Lo ha ribadito lo stesso patron Gianpaolo Pozzo, nel corso di un'intervista telefonica rilasciata a Udinese Tv.

"Siamo tutti delusi - l'incipit del patron bianconero -. Bisogna avere adesso la forza di far sì che la squadra si metta in carreggiata. La squadra ha dimostrato di avere le qualità per affrontare partite impegnative e vincerle, ma ora vanno fatte alcune valutazioni. Stiamo vedendo di migliorare la rosa, ma adesso o accettiamo la squadra o la mettiamo in discussione in blocco. Dal Carpi in poi si sono viste prestazioni accettabili. Abbiamo le nostre ambizioni come società... Il nostro obiettivo è crescere, ma servono anche i risultati sportivi, che attualmente non coincidono con gli sforzi che stiamo facendo. Siamo qui per lottare e guardare avanti e faremo tutto il possibile per uscire da questo momento che possiamo definire di crisi".

L'azionista di riferimento del club bianconero affronta anche il tema molto discusso del ritiro all'Astoria, imposto dalla società subito dopo il ko a Palermo (dopo aver annullato quello previsto a metà della scorsa settimana a Gradisca d'Isonzo): "E' una cosa necessaria, perché questi giocatori hanno bisogno di concentrazione. Pensiamo a quanto accaduto lo scorso anno. Lo scorso anno il Parma era fallito per decreto del tribunale, c'erano giocatori non pagati da sette mesi, praticamente liberi che giocavano in forma "amatoriale", eppure siamo andati giù e ci hanno rullato. Vuol dire che servono motivazioni".

Oltre a Colantuono, nell'occhio del ciclone sono finiti anche i dirigenti. Pozzo risponde così: "Ognuno ha fatto qualche piccolo errore, ma abbiamo il tempo di recuperare. L'organigramma è chiaro con un direttore sportivo Cristiano Giaretta, un direttore generale Franco Collavino, un direttore amministrativo e project manager dello stadio Alberto Rigotto che stanno lavorando bene. Mio figlio si interessa della parte tecnica, mentre mia figlia si occupa della parte commerciale, io non ho incarichi diretti. Eppure vorrei che questa "creatura" cresca e mi dia soddisfazioni per quei trent'anni che ho trascorso non senza qualche sacrificio. Sono qui a vigilare affinché tutto proceda per il meglio, ma non credo che ci sia qualcuno che non abbia fatto il suo dovere. Le responsabilità vanno ripartite, come ho detto prima".

Intanto c'è chi rispolvera lo spettro della Serie B... "Il prossimo anno dobbiamo giocare in serie A - ribadisce Pozzo con forza -, non abbiamo fatto uno stadio per giocare in serie B. Metteremo in campo tutte le forze per evitare questo pericolo. Sono ipotesi che vanno scongiurate, bisogna lottare in tempo per non essere invischiati nelle zone calde della classifica. Si è acceso il semaforo giallo, ora dobbiamo allontanarci dalle ultime tre posizioni".

L'ultima battuta è per i tifosi: "Hanno ragione a manifestare questo malcontento ed è giusto che lo facciano durante la settimana. Però chiedo loro un favore: che sostengano la squadra durante la partita". Vedremo se l'appello del patron verrà ascoltato già contro la Lazio...

[poll id="7"]

Potresti esserti perso