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Riecco Gerolin: “Qui i giocatori devono dare il mille per mille”

Il dirigente veneziano è stato presentato alla stampa questo pomeriggio: "Vogliamo far capire ai ragazzi che l'Udinese non è un passaggio, è qui che devono dimostrare il loro valore"

Castellini Barbara

E' cominciato ufficialmente oggi il terzo capitolo della storia bianconera di Gerolin. Dopo aver vestito la casacca dell'Udinese dal 1980 al 1985 (con tanto di gol-salvezza nel 1981) ed essere stato osservatore e responsabile area scouting per il club friulano all'inizio degli anni Duemila, Manuel Gerolin è tornato in Friuli con un nuovo ruolo da direttore sportivo, dopo l'esperienza al Palermo.  A introdurre il profilo dell'ex calciatore, chiamato a sostituire Nereo Bonato, è stato il direttore generale Franco Collavino: "Manuel non ha bisogno di presentazioni, ha già un passato importante in questa società. Possiamo solo augurargli di poter svolgere il suo lavoro al meglio".

Gerolin, oggi con quale sensazioni riprende il suo legame con l'Udinese?

Manco ormai da Udine da 10 anni. Me ne sono andato nel 2007 per fare il direttore sportivo al Siena. E già quella volta l'Udinese era un modello a livello tecnico e strutturale. Nel frattempo comunque ci sono stati grandi miglioramenti. Vedere come sono cresciute le strutture significa avere sempre voglia di andare avanti, di non fermarsi mai. Il mio compito qui sarà quello di equilibrare tutte le aree.

Quanto importante è il legame tra la società e il territorio?

Questo è il segnale che vuole dare la società alla gente, ma anche ai giocatori. Vogliamo che i ragazzi crescano dal punto di vista lavorativo. Dobbiamo trasmettere questa forza ai nostri giocatori. L'Udinese non è una situazione di passaggio per spiccare il volo, ma è qui che dobbiamo dimostrare di essere forti e di crescere.

Il suo vantaggio rispetto ad altri dirigenti è che già conosce la famiglia Pozzo...

Conosco la famiglia. Spero che questo sia un vantaggio, certo. Ho la conoscenza di tutta la famiglia, mi riempie di orgoglio essere tornato.

Come valuta l'Udinese dal punto di vista tecnico?

L'Udinese non è partita benissimo nel campionato appena concluso, ma ha una struttura tecnica molto interessante. E' mancato qualche punto, sono stati penalizzati da qualche infortunio, ma è stato raggiunto l'obiettivo minimo. Ci sono buonissime prospettive, buoni giovani, ma bisogna lavorare al mille per mille. Il nostro dovere nostro è creare nello spogliatoio questa mentalità. Per andare in piazze più importanti qui devi dare il massimo. Hanno tutte le strutture per dimostrare il loro valore. Dobbiamo stare molto attenti al lavoro che viene svolto quotidianamente.

Quando rivestiva il ruolo di osservatore, l'Udinese puntava forte sul mercato straniero. Sarà ancora così o si darà maggiore attenzione al "prodotto interno"?

L'Udinese fin dai tempi che c'ero io è sempre stata attenta a tutto il mercato. In primis, però, si guarda al mercato italiano, ai ragazzi nati in Friuli. Poi in base alle possibilità si allarga lo sguardo alle altre nazioni. E' uno scouting maggiormente internazionale, vero, ma senza trascurare il mercato italiano.

Se pensiamo alla rosa 2017-2018, ci sono due "cardini" ancora mancanti: il portiere, per il quale c'è molta concorrenza, e l'attaccante. Come pensate di muovervi a tal riguardo?

Faremo il punto della situazione in questi giorni. E' normale che la rinuncia a Zapata porterà ad andare qualche giocatore di quel ruolo. Per quanto riguarda il portiere ci saranno dei rientri e valuteremo.

Intanto ieri si sono registrate quasi 25mila presenze allo stadio Friuli per la gara tra Italia-Liechtenstein, un segnale che dà speranza per il futuro...

Sì, ieri c'è stata una grande risposta da parte del pubblico e questo ci fa piacere, significa che c'è ancora fame di calcio. La ristrutturazione dell'impianto è come un invito a far tornare la gente allo stadio. Con una struttura consolidata, l''obiettivo sarà migliorare la posizione in classifica.

Infine, quale sarà il rapporto con Delneri?

Ci sarà un rapporto fondamentale e quotidiano con i tecnici, anche con il settore giovanile, la Primavera è l'anticamera della prima squadra. Il rapporto con Gigi tra l'altro è ottimo, Delneri è uno di noi. Abbiamo le stesse idee da portare avanti, vogliamo arrivare a inizio campionato con una squadra bella tosta.

 

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