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Stankovic: Udinese, piccolo grande club

Dejan Stankovic torna al Friuli con la sua Inter. Ma l'Udinese rimarrà sempre nel cuore come lui stesso racconta

Redazione

Dejan Stankovic torna al Friuli da avversario, lo fa con la sua Inter dove è tornato dopo un solo anno all'Udinese da vice di Stramaccioni. «Sono tornato a casa, dove ho giocato per più di dieci anni, non potevo dire di no a un’occasione del genere: diventare dirigente di un grande club mi affascinava. Nell’Inter poi. Ma Udine mi resterà sempre le cuore: la prima esperienza non si dimentica mai. E io lì da voi ho imparato a fare l’allenatore», afferma al Messaggero Veneto. Sui bianconeri ha solo parole di stima, e crede che alla fine manchi solo il salto di qualità:  «Credo che questo sia uno dei risultati di questo campionato che vorrei vedere con i miei occhi di “vecchio tifoso”' dell’Udinese. Ha talento e valori. Ho salutato all’inizio della scorsa estate gente come Danilo, Karnezis, Piris, Wague. Widmer ha cominciato non bene quest’anno, ma sta venendo fuori alla grande: gli dicevo sempre, “i momenti difficili possono aiutarti a crescere'”. Quest’anno l'Udinese non è stata molto fortunata. Ha perso uno come Zapata. Non ha Pana (Kone, ndr), Guilherme, fuori da tempo. Per questo il mio amico Cyril deve fare gli straordinari. Che partita ha fatto a Verona, contro il Chievo: credo che Thereau sia uno degli attaccanti con maggior talento in Italia. L’Udinese è un piccolo grande club. Organizzazione, idee, investimenti mirati. É stato un piacere lavorare per Gianpaolo e Gino Pozzo. Sarà un piacere rivedere i direttori Collavino, Giaretta, Andrea Carnevale e tanti altri collaboratori che in Friuli mi hanno colpito per le qualità umane e professionali. Sono stato un privilegiato: a 36 anni ho allenato una realtà di primo livello».

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