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Stramaccioni: capisco i tifosi, ma la contestazione non ci aiuta

Andrea Stramaccioni, a caldo, commenta la seconda sconfitta in quattro giorni della sua Udinese: “sicuramente il secondo gol gli ha permesso di difendersi e ripartire, noi non li abbiamo messi in difficoltà. Questa è l’analisi più...

Monica Valendino

Andrea Stramaccioni, a caldo, commenta la seconda sconfitta in quattro giorni della sua Udinese: "sicuramente il secondo gol gli ha permesso di difendersi e ripartire, noi non li abbiamo messi in difficoltà. Questa è l'analisi più lucida. L'essere tornati a giocare con questo assetto li ha resi più pericolosi e hanno vinto meritatamente".

Si è avvertita la contestazione, la squadra ha giocato in un clima surreale, la squadra ha avuto paura: "In questo capisco i tifosi, loro sono liberi di esprimere quello che credono, ma è ovvio che non  ci ha aiutato.  In certi elementi c'è stata paura, anche nelle giocate elementari, su questo devo lavorare. Oggi c'erano sette giocatori sotto i 24 anni, gli alti e bassi sono fastidiosi dopo che fino a sette giorni fa avevamo fatto quattro partite positive. Troppi alti e bassi in questa annata".

Sul ritiro commenta che "la squadra deve parlare sul campo. Anche se fa sorridere non siamo partiti male, è successo quello che è accaduto col Toro, solo che lì abbiamo pareggiato subito e oggi abbiamo preso la seconda rete. nella ripresa ho cambiato qualcosa, solo che non si sono avuto gli effetti sperati. Sul ritiro so che ci vediamo martedì agli allenamenti, ma io non so altro per ora".

La squadra non ha difeso bene, ci sono stati parecchi errori: "Sono gli alti e bassi che ci fanno arrabbiare. Col presidente crediamo nel progetto, ma questa altalena non ci piace. Abbiamo fatto prestazioni attente in difesa, oggi i gol del Palermo sono nati da errori che hanno messo la partita su binari che noi non siamo riusciti a recuperare. E' la tipologia di partita che ci ha messo in  difficoltà, ripeto la seconda rete ci ha tagliato le gambe. I gol sono dettati anche da situazioni psicologiche non  facili, voltiamo pagina e lavoriamo: questo ci siamo detti, il lavoro non finisce il 30 giugno, dobbiamo lavorare per il futuro".

Gino Pozzo ha detto che tutti sono sotto esame. "Il nostro lavoro è un esame continuo, si deve solo lavorare al 100 per cento. iOS ono il primo dire quando le cose non vanno, ora si deve voltare pagina. capiremo presto se questa gara è stata un episodio e dobbiamo preoccuparci. Il nostro obiettivo è migliorare, il campionato è lungo e dobbiamo finirlo bene. Non si commetta l'errore che subentri qualcosa di sbagliato, con la salvezza e l'Europa lontane. Io non credo, ma è bene sottolinearlo".

Sul cambio di Piris e del modulo  dice che "con una punta centrale sola del Palermo, siamo passati a quattro. Volevo due giocatori col piede forte come terzini per costruire di più alle fasce. Perica hafisicità che poteva far salire l squadra, la cosa non è riuscita. abbiamo perso equilibrio, la nos a però serviva a dare coraggio in una squadra giù psicologicamente, così non è andata".

La contestazione sui cambi rimarca che "li ho sentiti per 75 minuti. Ma uscirei dal quando sono arrivati, ovvio che la partita non sia piaciuta: hanno ragione, ma a noi come squadra non  ci aiuta questo clima. Asole è amore esprimere un dissenso"

 

 

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