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Stramaccioni: Prendiamone pure quattro ma voglio vedervi morire al limite della loro area di rigore!

Andrea Stramaccioni, fortissimamente Strama, uomo del giorno anche nel martedì. «Negli allenamenti dedevo un atteggiamento diverso della squadra, notavo maggior convinzione – spiega l’allenatore dell’Udinese il giorno dopo la vittoria di...

Monica Valendino

Andrea Stramaccioni, fortissimamente Strama, uomo del giorno anche nel martedì. «Negli allenamenti dedevo un atteggiamento diverso della squadra, notavo maggior convinzione – spiega l’allenatore dell’Udinese il giorno dopo la vittoria di San Siro sull’Inter al Messaggero Veneto–. Abbiamo dato un segnale importante, ma adesso bisogna continuare». É stato difficile mantenere l’aplomb? "No, perchè il mio rispetto per l’accoglienza ricevuta era doveroso. Io non sono Stankovic che ha vinto tutto con l’Inter, ho fatto due anni e con un epilogo non positivo. Alla fine ero felicissimo, sia chiaro. Juve-Inter 1-3, Inter-Udinese 1-2".

Due vittorie di rimonta. Quale sceglie? "Quella di domenica sera. Perchè alla fine del primo tempo nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla nostra vittoria. L’Inter a Torino giocò bene tutta la gara, nella rimonta dell’Udinese ci sono tante più cose: la capacità di reagire, di non accontentarsi. Abbiamo dato delle risposte ai nostri difetti".

Più importante la difesa a tre o l’aspetto mentale? "Tutte e due. Giocare con tre difensori, tenendo conto che l’Inter attaccava con due punte centrali ci ha aiutato. Nella ripresa si è avuta la sensazione che sbattevano contro un muro. La molla, secondo me, è scattata nella gara con il Cesena. Thereau ha detto: «Con questo modulo siamo più offensivi». Tutto parte dalla testa. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi: “Prendiamone pure quattro ma voglio vedervi morire al limite della loro area di rigore”. Sono stati bravissimi".

Perchè meglio con il 3-5-2? "Perchè le caratteristiche dei giocatori si adattano meglio a questa soluzione. Ma l’importante è avere gli esterni in grado di fare tutta la fascia. Grazie al ritorno alla linea a tre ha invertito le posizioni di Guilherme e Allan. Entrambi ne hanno beneficiato. Io sono sempre stato convinto di questo. Guilhelme l’ho voluto per fare il play, poi per motivi contingenti siamo stati costretti a cambiare".

Muriel non rischia di essere vittima del ritorno al 3-5-1-1? "Io Luis, per le caratteristiche che ha, preferisco sempre averlo a disposizione. Luis può fare la prima punta, ma anche agire alle spalle del riferimento più avanzato. Dipende da lui. In una gara come quella di San Siro Bruno Fernandes era l’ideale come trequartista. Il suo non era un problema di ruolo. Semplicemente è un ragazzo di vent’anni che deve trovare continuità. Tutto qui".

La vittoria sull’Inter può essere la svolta della stagione? "Non lo so. Questa squadra poteva essere criticata per come giocava non per i punti. Mi piace sottolineare che a San Siro abbiamo finito giocando con brillantezza avendo in campo sei giocatori reduci dai 120’ di Coppa Italia. Forse - conclude -dopo le prime giornate le aspettative attorno alla squadra erano cresciute troppo. Ora dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare con lo spirito di Milano".

Insomma, questo è lo stramaspirito: combattere sempre, arrendersi mai, piedi per terra. Un romano atipico trapiantato in un Friuli che sente sempre più suo e che il Friuli inizia ad amarlo davvero.

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