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Tavian: A Firenze potrebbe esserci la svolta

L'analisi di mister Marco Tavian alla gara di Firenze. E su Pontisso nessun dubbio: 'Ha personalità'

Monica Valendino

Marco Tavian, allenatore e opinionista a Udinese Tv, presenta come sempre la prossima sfida di campionato che vede impegnati i bianconeri sul campo della Fiorentina: "Potrebbe essere davvero la svolta - afferma - : se si riesce a dare continuità alle ultime partite, se si riuscisse a uscire indenni, allora davvero si potrebbe giocare le ultime gare dell'andata guardando alla sinistra della classifica. La differenza la fanno le vittorie, uscire con un punto farebbe più morale che classifica, ma darebbe quell'autostima giusta in vista dell'Inter. Se si conferma la prestazione fatta anche con l'Atalanta, magari con un risultato positivo,ci sarebbe un ulteriore slancio per finire alla grande il 2015".

Qual è il reparto di maggiore spessore dei Viola?

"Il centrocampo della Fiorentina è di qualità, basta vedere che Suarez ancora non trova spazio. E' lì che la squadra viola ha la sua forza. In difesa, invece, ha perso giocatori importanti e qualcosa dietro concede a partire dal portiere".

Di contro c'è una difesa, quella bianconera, che fa la differenza. Giusto?

"La difesa dell'Udinese è oggi una delle più forti della Serie A, ma starei attento a Marcos Alonso, un esterno che può fare male. Il nostro centrocampo pressa alto, loro potrebbero giocare col 4-3-3 e questo favorirebbe l'Udinese che andrebbe in superiorità numerica in mezzo al campo: e siccome le partite le vinci e le perdi in mezzo, lì potrebbe uscire la chiave di volta della gara. Non è affatto una partita scontata. Se l'Udinese gioca come sa tutto è possibile. Specie se pressa alto e mette in difficoltà il centrocampo palleggiatore della Fiorentina: se arriviamo a non farli rifornire le punte, ce la possiamo giocare".

Infine Pontisso (che Tavian ha allenato nelle giovanili, ndr), che impressione ha fatto?

"Parlare di Simone è parlare di un mio giocatore, quindi non è facile, sono parziale! Ma quando uno esordisce e dopo 40 secondi va al tiro, questo è sinonimo di grande personalità. A Cagliari è entrato nella ripresa in una partita che non aveva molto da dire, con l'Atalanta ha giocato dal primo minuto in una gara non facile. A fine partita non era molto contento, ma un contro è giocare in Primavera, un conto in prima squadra. Bene anche Meret, che fa un ruolo a sé stante. Un centrocampista, invece, gioca in una zona nevralgica. Pontisso può giocare bene sia da interno sia davanti alla difesa, è duttile. Esordire nel proprio stadio, con la squadra per cui tifi, non è semplice, lui era più emozionato mercoledì che non a Cagliari".

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