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Udinese, è tempo di conferme

L'Udinese è cresciuta enormemente in due gare, lo confermano i voti ai bianconeri dai dai vari quotidiani. Ma ora è tempo di conferme, altri cali non sono più ammessi

Redazione

Non solo Fernandes, ma tutta l'Udinese sembra aver avuto una cura ricostituente importante dopo l'arrivo di De Canio. I voti delle ultime due gare, quelle con in sella il tecnico lucano, parlano chiaro.

Felipe, già tra i migliori stagionali, ha avuto una impennata con un 6,2 calcolato sui tre quotidiani sportivi nazionali. Danilo ed Heurtaux non sono da meno rispettivamente con  un 6 pieno. A destra Widmer tocca il 6,2, Armero il 6,1, Kuzmanovic il 6,2, Badu e Hallfredsson il 6.  Thereau e Zapata arrivano addirittura al 6.5.

Insomma la cura rigenerante c'è stata eccome e ora serve solo confermarsi. I fatti danno comunque ragione a chi sosteneva che il problema dell'Udinese era nel manico, più che nel valore della squadra. Che non è da Europa, ma nemmeno da zona retrocessione e anzi, con un po' di convinzione in più da prima, chissà se avrebbe potuto affrontare lo sprint finale con altre aspettative.

Trovata la quadratura, ora dunque c'è da trovare la continuità: due gare non possono dare giudizi definitivi, da qui alla fine del campionato oltre alla salvezza l'Udinese deve dimostrare di aver fatto davvero un passo in avanti.

C'è fiducia, a patire dalla gara con la Samp dove però oltre a Fernandes potrebbe mancare anche Badu. Un centrocampo che finalmente aveva trovato la sua dimensione dev'essere nuovamente rivoluzionato. Per sostituire Badu non sembra esserci problema visto che Hallfredsson sta bene e ricopre più o meno lo stesso ruolo. Per Fernandes è un po' diverso: o De Canio ripropone un Lodi che nel ritorno è apparso in calo, oppure lancia Balic che esordirebbe in una gara non facile.

In ogni caso la crescita mostrata consente di poter essere ottimisti: l'Udinese si è ritrovata, e finalmente inizia ad avere una sua identità. In tre settimane è migliorata più che in sette mesi, ma l'errore più grande sarebbe mollare di nuovo la presa.

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