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Udinese, ancora 3-5-2 col Bologna

Sandro verso il recupero consente a Nicola di non stravolgere gli schemi fin qui collaudati (?!)

Redazione

Porte chiuse negli allenamenti per tenere segrete le mosse, ritiro anticipato al venerdì sera, soliti silenzi assordanti da parte della società, tifosi sempre in fibrillazione anche se, assicurano, col Bologna il sostegno ai colori non mancherà. Siamo alle solite in casa Udinese, se si considera che domenica al 'Friuli' (si chiama così, lo scriviamo alla nausea) si gioca una delle gare più importanti degli ultimi anni.

Importante, non seria. La salvezza passerà per altre 14 giornate. Tante per tutte le contendenti al posto al sole e dove tutto potrà ancora succedere. Certo che, come detto, vincere per la squadra di Nicola oltre a dare  slancio alla classifica distanziando i felsinei, darebbe morale che oggi come oggi è a più basso di quello di un clochard che vive al freddo in panchine scomode senza nemmeno poter accedere al famigerato 'reddito' perché privo di residenza. Altri discorsi su cui è meglio non entrare, il Grande Fratello vigila ovunque.

E se i giocatori bianconeri, in casio di retrocessione, dovessero pensare proprio al sussidio statale, meglio precauzionarsi perché da extracomunitari sarà difficile chiederlo. Battute a parte, la gara col Bologna sarà tosta. Sai che scoperta. Ma tosta nel vero senso della parola. Non ci si attenda una sfida aperta tra due squadre che cercano il gol. Sarà piuttosto una gara tra due squadre che penseranno prima a non prenderle. Perché i loro numeri sono uguali, dai tiri in porta, ai gol, ai contrasti, ai passaggi riusciti, nulla fa presagire che l'una sia superiore all'altra. Il fattore 'Friuli'? Da quando qualche genio ha svenduto proprio il nome allo sponsor, quello che era una volta il 'fortino bianconero' è diventato al massimo il 'debolino '. Lo dicono i numeri: mai tante sconfitte in casa come negli ultimi quattro anni. Anche oggi l'Udinese va meglio fuori che tra le mura amiche, se non fosse per le vittorie con Cagliari e Chievo sarebbe da mettersi le mani nei capelli per chi li ha, per gli altri in altre parti anatomiche a scelta.

Come detto, sarà tosta. Il Bologna targato Mihajlovic ha grinta da vendere e organizzazione di gioco, Sansone e (forse) Destro nel motore, e un 4-2-3-1 solido come una roccia che perfino la Roma e la Juve hanno faticato a scalfire.

L'Udinese di Nicola non ha grinta, è poco organizzata e si affida più alle giocate dei singoli o agli episodi. Risultato, sarà il solito 3-5-2, scommettiamo? No perché le sorprese possono sempre esserci (estemporanei esperimenti di difesa quattro vista la posta in palio), ma la sensazione è che, recuperati De Maio dalla squalifica e Sandro dall'infortunio, l'allenatore ex Crotone tornerà a proporre sempre la solita Udinese. Con l'ex Bologna ad agire con Ekong e Neutynk, in mezzo sulle fasce Larsen e Zaagelar, centrali appunto il neo acquisto Sandro dietro a Mandragora e DE Paul, sempre lui, l'ibrido da usare sempre e comunque anche come mezzala. Davanti Pussetto e Lasagna favorito su Okaka questa volta, con buona pace per l'ex Watford che per sua stessa ammissione s'incazza se non gioca.

Poco altro. Per adesso.

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