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Udinese, battere l’Empoli ed i fantasmi del passato

Siamo solo alla seconda giornata di campionato ma Udinese-Empoli assume già un significato di rilievo. Fallire pure contro la squadra toscana vorrebbe dire proseguire un trend negativo che dura ormai da tempo e porterebbe ad ulteriori critiche...

Massimo Liva

Siamo solo alla seconda giornata di campionato, il mese di agosto non si è ancora concluso ma riguardo all’Udinese se ne sono già dette di tutti i colori, un film già visto purtroppo nelle ultime stagioni che hanno evidentemente lasciato l’amaro in bocca ai tifosi friulani.

La prematura eliminazione dalla Coppa Italia e la pesante sconfitta rimediata all’Olimpico non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già complicata, non si sono risparmiate critiche nei confronti di tecnico, squadra e società, nessuno è esente da colpe. Si potrebbe obiettare che si sa come funziona nel calcio, dopo una sconfitta sei scarso, dopo una vittoria diventi un eroe, i tifosi di una qualsiasi squadra al mondo cambiano umore a seconda dei risultati, ma nel caso specifico dell’Udinese la situazione non sembra essere così semplice come qualcuno vorrebbe far credere.

Sia chiaro, perdere a Roma ci sta, ma il modo in cui la sconfitta è arrivata è inquietante. Il crollo psicologico avuto dai bianconeri dopo il rigore del vantaggio giallorosso è preoccupante, l’Udinese è vittima delle proprie paure e ostaggio dei fantasmi del passato dai quali non riesce a liberarsi. Se poi ci aggiungiamo la mancanza di una spina dorsale composta da italiani in questa squadra e la mancanza di qualità a centrocampo allora si che il quadro è completo.

Siamo solo ad inizio stagione, c’è un nuovo tecnico Beppe Iachini che sta lavorando per cercare di guarire questa squadra malata ormai da qualche anno, nessuno dei suoi recenti predecessori ci è riuscito. Allo Stadio Friuli arriva l’Empoli squadra da prendere con le molle, gruppo compatto e di carattere, guidato da nuovo mister voglioso di dimostrare le proprie qualità. Avversario ostico l’Empoli reduce da una sconfitta interna all’esordio in campionato e che verrà in Friuli con la convinzione di portare a casa almeno un punto per muovere la propria classifica.

Contro avversari di questo tipo, abili a chiudere gli spazi e abituati a lottare con il coltello tra i denti, l’Udinese ha sempre o quasi sofferto, saranno i bianconeri a dover fare la partita, come si suol dire, ma ci sono gli interpreti per poterlo fare? C’è un idea ben definita di una formazione titolare dell’Udinese? Al momento sembrano esserci molti dubbi e poche certezze, numericamente la rosa è molto ampia ma è necessario che ogni giocatore venga utilizzato nel proprio ruolo naturale e questo sembra non accadere o perlomeno non per tutti gli elementi a disposizione del tecnico. A Roma si è preferito puntare su Ali Adnan e Hallfredsson, scelta che ha destato qualche perplessità considerato che per tutto il precampionato non sono quasi mai stati a disposizione del tecnico, poi si è deciso di non puntare inizialmente sul talento di Penaranda, affiancando De Paul a Zapata sempre troppo isolato là davanti, optando quindi per un atteggiamento più prudente e meno offensivo, almeno sulla carta.

La sensazione al momento è che ci sia una grande confusione, il tempo per lavorare e migliorare le cose non manca questo è certo, ma Udinese-Empoli considerate tutte queste premesse assume già un significato di rilievo. Fallire pure contro la squadra toscana vorrebbe dire proseguire un trend negativo che dura ormai da tempo e porterebbe ad ulteriori critiche nei confronti di una squadra già psicologicamente vulnerabile.

L’Udinese deve tornare ad essere padrone a casa propria, le sconfitte interne rimediate nella scorsa stagione gridano ancora vendetta, un gioiello di stadio come quello di Udine merita uno spettacolo degno e all’altezza dei propri tifosi sempre e comunque vicini alla squadra come dimostra la crescita del numero degli abbonati rispetto allo scorso campionato nonostante tutto.

Battere l’Empoli per scacciare definitivamente i fantasmi del passato e per tornare ad essere l’Udinese, quella vera o perlomeno quella orgogliosa e coraggiosa di un tempo.

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