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Udinese, Carpi diem

L'Udinese può chiudere a 27 l'andata per presentarsi al meglio al cospetto della Juve

Redazione

A poco piu’ di 72 ore dalla vittoriosa uscita casalinga contro l’Atalanta, l’Udinese affronta la prima trasferta dell’anno solare 2016 chiudendo il girone d’andata sul campo “neutro” di Modena, ospite del Carpi.

Nonostante la precaria posizione di classifica dei biancorossi di casa, preventivabile ad inizio stagione ed a questo punto del campionato, della formazione emiliana si puo’ e si deve dire bene. Ha del miracoloso la promozione conquistata lo scorso anno vincendo la serie B da dominatore, ed anche in questo impatto con la massima serie, al di la’ del poco fieno messo in cascina che potrebbe pesare per il prosieguo del campionato, i carpigiani hanno sovente messo in mostra un bel gioco, facendo soffrire ad esempio quelle grandi contro le quali –caso Juve a parte- l’Udinese e’ sempre andata in palese difficolta’.

Dopo il difficile inizio, alle eminenze grigie del sodalizio carpigiano era venuto in mente di allontanare il vero artefice della prima storica scalata alla serie A, il tecnico Fabrizio Castori. Poco e’ comunque durato l’interregno in panca Beppe Sannino, e da quando Castori ha ripreso in mano la guida tecnica della sua creatura, il Carpi ha dimostrato di capire maggiormente con quali accorgimenti tattici, attinenti in special modo la fase difensiva, va affrontata la serie A.

E sul terreno del “Braglia” di Modena, Letizia e compagni hanno i numeri per rendere la vita difficile a chiunque. Dall’altra parte, arriva un’Udinese in condizione psicofisica ideale, frutto del lavoro portato tenacemente avanti da mister Stefano Colantuoono, e dei risultati che, pur se ottenuti sino a questo momento con formazioni che si possono considerare della stesso spessore tecnico dell’Udinese, in serie A non sono mai facili da raggiungere. I 24 punti messi sin qui meritatamente da parte, una mentalita’ ed un gioco che di settimana in settimana convincono sempre di piu’ e dimostrano di mettere a proprio agio giocatori che inizio stagione parevano trovarsi in situazione diametralmente opposta (Fernandes, Lodi, e lo stesso Stipe Perica, ora addirittura acclamato dal pubblico friulano all’uscita dal campo), fanno ben sperare per questa trasferta dove i bianconeri hanno nel mirino un duplice obiettivo.

Chiudere con un bottino di 27 punti al termine del girone di andata costituirebbe un ideale viatico verso la supersfida del “Friuli” open dopo un anno e mezzo al cospetto della lanciatissima Juventus; inoltre, c’e’ la solita notazione statistica che piace ricordare non solo per dovere di cronaca ma per alimentare delle belle ambizioni, ovvero un dato di fatto legato alla cabala: dall’istituzione dei tre punti per vittoria dal campionato 1995-96, tutte le volte che l’Udinese ha virato con un bottino superiore alla soglia psicologica dei 25 punti, sia che i campionati fossero a 18, sia che fossero a 20 squadre, a fine torneo la compagine bianconera ha raggiunto l’Europa. Vincere al “Braglia” non e’ affatto scontato, resta il fatto che un successo contro questo genere di avversario e’ non solo nelle corde di Di Natale (che dovrebbe rilevare Thereau) e compagni, ma darebbe ancor piu’ fiducia ed autostima alla truppa bianconera, fattori indispensabili per cimentarsi con spirito sbarazzino ed entusasta nella fase discendente del campionato.

Come gia’ osservato nell’intervento che precedeva il lunch match contro l’Atalanta, per capire davvero se sognare l’Europa e’ vietato oppure no, occorrera’ attendere quantomeno le risultanze dei primi tre match del girone di ritorno, con di mezzo degli avversari che si chiamano tra gli altri Juve e Lazio, ma intanto, una prima dimostrazione di crescita sotto il profilo della personalita’ deve venire dalla sfida di oggi pomeriggio, inizio ore 15.00. Pertanto cogli l’attimo, cara vecchia Udinese, Carpi (sorry, carpe) diem.

Sergio Salvaro @MondoUdinese

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