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Udinese, con solo incertezze verso la gara dell’anno

L'Udinese si prepara alla gara decisiva con il Chievo tra mille problemi: di formazione, di gruppo, con i tifosi. E Nicola si gioca la panchina

Redazione

L'Udinese si prepara alla gara dell'anno con i nervi tesi, allenandosi a porte chiuse, senza che la società parli, con i tifosi ancora indecisi se incitare la maglia o preferire il silenzio contro la stessa società, con Nicola che rischia la panchina (sarebbe pronto Carrera) se dovesse fallire questo appuntamento, con un ritiro anticipato per compattare quello che rimane di un gruppo fin troppo eterogeneo, con la formazione in alto mare.

Insomma un bel quadretto vista la posta in palio contro il Chievo dove fallire significherebbe con tutta probabilità imboccare un tunnel senza sbocchi evidente, anche in virtù di un calendario che vede i bianconeri giocarsi tutto tra domenica e dopo 15 giorno contro il Bologna sempre al Friuli, in attesa di capire quando si recupererà la gara dell'Olimpico contro la Lazio. Poi in serie Juve, Napoli, Genoa e Milan, anche per questo se Nicola non dovete tirare su l'Udinese sarebbe logico (per la società, meno per altri) cambiare ancora adesso per dare quella scossa che il tecnico ex Crotone non ha portato.

LA FORMAZIONE In alto mare come detto l'undici che scenderà in campo, visto che se è vero che l'infortunio di De Paul non ha interessato legamenti, è altrettanto vero che giovedì non si è allenato in gruppo e probabilmente non lo farà nemmeno venerdì. Inoltre visto il suo momento particolare, funestato da critiche e dubbi sulla sua reale importanza in questa squadra, si capisce perché se il giocatore vorrebbe esserci per cercare di 'spaccare il mondo', Nicola pensa anche alla forma generale avendo anche fuori Behrami (un mese almeno).

Il 3-5-2 dovrebbe comunque essere ancora la base tattica, con il possibile esordio di Wilmot davanti alla difesa: il 21enne inglese dopo aver visto praticamente solo la panchina al Watford si ritroverebbe catapultato in un ruolo nevralgico, in un campionato nuovo e in una partita decisiva. Ma è anche l'unica soluzione al momento che pare sia stata provata, con l'inglese che agirebbe con Mandragora e Fofana centrali, Larsen e D'Alessandro laterali. In difesa, con De Maio squalificato ed Ekong non al meglio le scelte sono scontate, con l'olandese che stringerà i denti assieme al connazionale Nuytink e Opoku.

Davanti tutto gira attorno a De Paul che se avrà l'ok per giocare farà coppia con Okaka, altrimenti l'ex Watford dovrebbe giocare ancora con Pussetto.

Il 4-4-2 vista l'emergenza rimane l'alternativa, con Fofana e Mandragora centrali accanto si soliti Larsen e D'Alessandro, mentre dietro Tre Avest e Zeegelar potrebbero agire con Opoku e Nuytink. Davanti solito dubbio DE Paul altrimenti stessa coppia già descritta in precedenza. Sarebbe forse una squadra più logica e più compatta, almeno sulla carta. In fondo con la difesa a tre in questi anni l'Udinese ha imbarcato fin troppi gol e in ogni caso oggi come oggi non ha prodotto molto nemmeno in fase offensiva vista la miseria di 18 reti segnate. Un cambio di modulo che però dev'essere ragionato anche in chiave futura, non solo in maniera estemporanea per non creare ulteriori tensioni in una rosa che ne ha già abbastanza.

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