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Udinese confusa e infelice

Un inizio di stagione da incubo per i bianconeri, l'arrivo di Maxi Lopez basterà per calmare gli animi e far tornare l'ottimismo?

Massimo Liva

Un avvio di stagione da brividi, anzi da incubo per l'Udinese e i suoi tifosi. Due sconfitte consecutive contro avversari considerati sulla carta abbordabili e alla portata dei bianconeri, ma ciò che preoccupa non sono tanto le sconfitte contro Chievo e Spal(il campionato è lungo e c'è tutto il tempo per recuperare), ma è il modo in cui l'Udinese ha perso in queste due prime giornate di campionato che allarma e lascia perplessi anche perchè i difetti di questa squadra sembrano sempre gli stessi. Per non farsi mancare nulla è arrivata pure la cessione di Thereau che da un po' di tempo a questa parte sembrava insofferente e a tratti svogliato ma è un dato di fatto che fosse uno dei pochi se non l'unico a garantire un certo numero di reti tra i bianconeri, essersene privati in questo avvio di stagione è un rischio non da poco considerata l'esperienza e la qualità dell'attaccante francese. Il fatto poi di aver scelto come sostituto uno come Maxi Lopez che negli ultimi tempi non ha praticamente mai visto il campo e che in molti definiscono ormai un ex giocatore è una scommessa importante e allo stesso tempo rischiosa. L'attaccante argentino arriva in Friuli con grande voglia di riscatto e la possibilità concessagli dall'Udinese è di quelle che non avrebbe potuto farsi scappare anche perchè è tanto, troppo tempo che Maxi Lopez è finito nel dimenticatoio del campionato italiano. Sta a lui smentire tutti gli scettici e i molti detrattori che danno già lui e l'Udinese con un piede e mezzo in serie B. Le caratteristiche della punta argentina sono quelle che servivano ad un reparto offensivo che in questo avvio di campionato non ha mai convinto. Le perplessità su Maxi Lopez riguardano prevalentemente le condizioni fisiche dopo tanta panchina e l'età che certamente non aiuta. Ora, dar eccessivo credito a inizio stagione a chi vede già l'Udinese retrocessa non avrebbe senso, la società friulana in passato riusciva puntualmente a stupire e a far ricredere critici e detrattori, ma è un dato di fatto che da qualche anno a questa parte i meccanismi si siano inceppati, il giocattolo Udinese si è rotto, anche il più ottimista dei tifosi sembra a questo punto aver perso quell'entusiasmo che in passato era la fortuna di questa squadra e questa società. Tanti dubbi, poche certezze, c'è grande preoccupazione all'interno della tifoseria, le mosse di mercato bianconere non hanno convinto e questa stagione appena iniziata che avrebbe dovuto essere quella del rilancio definitivo sembra essere solamente una copia delle annate recenti. C'è il concreto timore da parte di chi vuole bene all'Udinese che la società stia smobilitando e che abbia concentrato le proprie ambizioni in terra inglese molto più gratificante dal punto di vista economico. E' paradossale che uno stadio gioiello come quello di Udine non abbia allo stesso tempo una squadra che riesca a divertire e a dare le soddisfazioni che merita alla propria tifoseria. La domanda ricorrente che chiunque si sarà fatto è questa: “Ma perchè è stato fatto uno stadio cosi bello e moderno che in molti ci invidiano se poi il livello tecnico della squadra non è all'altezza?” Domanda alla quale è difficile dare una risposta, in questo momento prevale la delusione e il senso di smarrimento, non resta che aggrapparsi alla friulanità e all'esperienza di mister Delneri che sarà certamente il primo a essere deluso e preoccupato per un avvio di stagione che definire deludente è un complimento. Un segnale per rassicurare l'ambiente da parte di chi di dovere non c'è stato, c'è da augurarsi che questo pessimismo dilagante di fine estate sia eccessivo e che poi l'Udinese smentisca tutti disputando un campionato dignitoso, altrimenti si salvi chi può.

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