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Udinese: Eight days a week

L'Udinese in otto giorni deve cambiare rotta: Lazio, Empoli e Milan per capire se può stare a galla o rischia davvero di cadere nel baratro. Intanto per la gara con i capitolini ci potrebbe essere una mini rivoluzione in mezzo al campo

Monica Valendino

La canzone più adatta per fare da colonna sonora di questo periodo in bianco e nero è certamente 'eight days a week'. Otto giorni in una settimana: tanti ci sono tra oggi e la gara col Milan, che chiuderà il mini ciclo che comincerà con la Lazio e avrà l'intermezzo di Empoli.

Tre partite per una svolta o per cadere nel baratro. Una settimana per capire ed eventualmente cambiare: l'allenatore per ora non si tocca, ci mancherebbe, ma è chiaro che se la situazione precipitasse diverrebbe quasi un atto dovuto, un modo italico per mascherare anche altre colpe.

Nove punti in palio, ma in casa Udinese si va dicendo anche farne anche quattro sarebbe un buon risultato. L'importante è riprendere a camminare, magari lasciando a debita distanza il Carpi che oggi se la gioca col Palermo: chiaro che un avvicinamento degli emiliani metterebbe ulteriori pressioni.

E chiaro anche che al di là dei calcoli con la Lazio è vietato sbagliare: proprio questo primo ostacolo è chiave. Dopo tre ko consecutivi serve dare una risposta sulla prestazione, che di solito (così dicono gli esperti e i tecnici) porta anche il risultato.  Poi si penserà alle altre due gare con nuovi innesti che si chiamano Kuzmanovic, Matos e probabilmente Halfredsson. Da lunedì l'Udinese potrebbe cambiare volto, soprattutto in mezzo, per cui contro la Lazioserse almeno  tenere botta, questo traspare dal ritiro di Gradisca, dove la squadra si è trasferita da venerdì notte.

La squadra deve dire se segue ancora il suo allenatore, il quale deve dimostrare di avere idee per cambiare rotta. Proprio Kuzmanovic dovrebbe esordire, ma attenzione anche a Guilherme e Kone, due elementi che molti si chiedono dove siano finiti. In teoria il serbo dovrebbe partire con Lodi e Badu, ma il regista se la deve vedere proprio con il brasiliano. E col greco, dato possibile partente, a giocarsela con Kuz.

La concorrenza è una virtù se gestita bene nel calcio: spetta anche qui a Colantuono dimostrare di considerare tutti gli elementi nel modo giusto.

Zapata partirà dall'inizio: il tanto atteso colombiano può davvero cambiare volto a un attacco sterile come pochi? Con lui Thereau, ovvero si comporrà la coppia gol più proficua.

In difesa ci si attende il rientro di Heurtaux con Danilo e Felipe.

Tante domande, tanti dubbi di formazione, ma  otto giorni in una settimana a per dare una risposta, questo è certo.

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