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Udinese: I punti da cui ripartire

Una Udinese pratica più che bella: con una difesa impeccabile, una forma fisica invidiabile e tre moschettieri che stanno facendo la differenza.

Monica Valendino

Un sospiro di sollievo: dopo la vittoria contro la Samp, da Colantuono fino ai tifosi hanno potuto sospirare, finalmente si è rivista l’Udinese, ma soprattutto si sono rivisti i tre punti che pesano come un macigno sulla classifica.

Con Carpi e Verona che appaiono sempre più distanti (meno nove dai bianconeri), solo il modesto Frosinone sembra stare a galla tra le ultime della classe, ma onestamente  solo un harakiri può far sì che l’Udinese, pur con tutti i suoi problemi, possa essere paragonata alle ultime. Una vittoria scaccia crisi, dunque, che porta con sé soprattutto alcune note positive.

LA DIFESA L’arrivo di Felipe ha dato una quadratura definitiva al reparto, c’è poco da dire. Così come l’ascesa di Wague e la brillantezza ritrovata di Danilo appaiono come il vero punto di forza di una squadra che fatica ancora in attacco a concretizzare. Ma il  gol fatto diventa decisivo solamente se dietro non si soffre e contro la Samp non si registrano vere incursioni avversarie. Un trend che va consolidato, perché se non si può avere un attaccante da 20 gol in questa stagione, è bene prima di tutto non prenderle. Vecchio adagio, ma sempre attuale, che l'Udinese sembra aver capito: un gol preso in 180 minuti (peraltro da Higuain) è un buon biglietto da visita.

LA FORMA FISICA Un altro aspetto fondamentale di questa Udinese è la forma generale del gruppo: fino all’ultimo minuto la squadra non va in apnea, ha qualche calo, ma onestamente regge e su questo punto è bene ricordare che nelle ultime stagioni, invece, i bianconeri davano l’impressione di giocare solo un tempo. L’inizio di quest’anno non è stato confortante in tal senso, serviranno senz'altro altre risposte, ma le ultime partite hanno confermato che questa squadra ha gambe a sufficienza per sopperire a qualche carenza tecnica. Del resto con una rosa non eccelsa, o si corre più degli avversari o si è perduti.

I SINGOLIEdenilson a sinistra, Aguirre e Badu: il brasiliano spostato sulla fascia mancina ha consentito l’ingresso in pianta stabile di Widmer e le fasce hanno trovato una loro quadratura. Edenilson, che è un destro, si muove meglio sulla fascia che non dovrebbe essergli congeniale, appare più libero di spingere e di puntare l’uomo.

Aguirre davanti finalmente ha portato quella velocità necessaria per non sembrare statuine: non ha ancora il fiuto del gol del grande puntero, ma ha le caratteristiche necessarie per far brillare anche Thereau, dando la possibilità a Di Natale di fare il 'Totti della situazione', scaricandolo di responsabilità che non gli competono.

Infine Badu: non è un architetto del calcio, ma ha due polmoni grandi così e le sue verticalizzazioni sono un problema per chiunque ed è già diventato il goleador. "Io capocannoniere della squadra? E' una soddisfazione, io lavoro sempre per migliorare tatticamente e tecnicamente, ma posso dare ancora di più", ha detto dopo la rete che è valsa i tre punti contro la Samp, ma questa è la filosofia operaia di questa Udinese che non vuole stupire con effetti speciali, ma con la concretezza.

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