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Udinese, la voglia di rivalsa da sola non basta

Il cazzotto preso fa male, ma la delusione dev’essere necessariamente tramutata in rabbia. Facile a dirsi, dopo ogni sconfitta di qualunque squadra si sente questa frase da dirigenti, giocatori, allenatori, giornalisti e tifosi...

Monica Valendino

Il cazzotto preso fa male, ma la delusione dev'essere necessariamente tramutata in rabbia. Facile a dirsi, dopo ogni sconfitta di qualunque squadra si sente questa frase da dirigenti, giocatori, allenatori, giornalisti e tifosi nell'ordine di importanza. Però è vero: e se l'Udinese non inizia a giocare per novanta minuti sempre con lo stesso agonismo, allora aspettiamoci che l'altalena continui a ondeggiare.

Di certo preoccuparsi per la classifica sarebbe ridicolo, piuttosto bisogna capire perché se si alza l'asticella, puntando ad altri traguardi (del resto essere a 5 punti dalle terze lo permetterebbe), la squadra si affloscia.

L'ipotesi di distrazioni dal mercato (non per gennaio, ma per giugno) a Udine è sempre un fantasma: purtroppo almeno fino a stadio completato si deve convivere con questo aspetto, la politica è inutile spiegarla ancora e tre giocatori ogni anno sono oggetto del desiderio. Guarda caso qualche 'estraneo alle vicende della squadra' potrebbe illuderli e quando iniziano  fare bene iniziano a pensare ad altri sogni. Che non sono il piazzamento finale.

Poi quel senso di appagamento per qualcuno: si sa dopo un po' il pesce puzza se non è tenuto in ghiaccio. E a udine di inverni rigidi non se ne vedono da tempo. al senato della repubblica, come nella politica, del resto non piacciono le rivoluzioni e alla società non puoi svalutare giocatori.

Questo spiega però solo in parte perché in una partita si giochi bene solitamente solo nella ripresa: certo, la spiegazione sarebbe facile pensando che quando devi recuperare dai qualcosa in più, più complicato capire perché i vantaggi non si gestiscano come si deve.

Che poi solo il 3 per cento dei gol arrivi dalla mediana e il 4 dalla difesa è un altro dato su cui riflettere: anche se l'attacco è ovvio che segni, senza l'apporto degli altri reparti è già una gran cosa che l'Udinese abbia conquistato 21 punti. perché c'è una regola non scritta che dice che più o meno ogni gol vale un punto (guardare i dati) per conferma. Per cui con i 13 di Di Natale e Thereau è facile capire da dove viene il 70 per cento della classifica. Non ci mettiamo le parate di Karnezis perché è un discorso stupido: un portiere deve parare, per cui se lo fa non è altro che compiere bene il suo portiere. E' come dire che la Juve ha vinto grazie a Buffon certe gare. Avere un giocatore forte in porta (a parte qualche errore che capita sempre) è una valore aggiunto alla classifica non fa classifica.

Se poi in mezzo le ali sono tarpate e i vecchi laterali alla Helveg o Jankulovski sono un ricordo lontano, bisogna trovare la giusta alchimia per far sì che si spinga fino sul fondo, ma che non ci si sbilanci perché la mediana fisica che ha l'Udinese sembra a volte fuori posizione.

Poi, ovviamente, il resto lo fa la voglia di rivalsa. Ma da sola non basta.

Fa specie leggere alcuni dati: l'Udinese tira in porta 10 volte a partita, ma solo 3 nello specchio. E nelle ultime due mezzora di gioco ha preso 13 gol, più preoccupante quelli presi nei secondi tempi, perché significa che l'Udinese, nonostante una buona forma fisica, non regge psicologicamente. E si ricade sui discorsi di appagamento e altro.

C'è poi lo strano caso di Luis Muriel: come fa a rompersi come un bicchiere di cristallo sotto i piedi di un elefante? Stramaccioni se lo chiede, ma non è l'unico. Imputato è lo staff medico, ovviamente che forse per affrettare il rientro ha accelerato troppo su un fisico che qualcuno ha definito 'fatto di muscoli di seta'. Purtroppo la verità amara è che l'attacco già corto sta per perdere Gejio, in procinto di lasciare Udine a gennaio, mentre l'allenatore spera di avere almeno Aguirre.

La società non è immune da colpe: mercato, occhi rivolti ad altre squadre e distrazioni dalle vicende della Lega. Insomma, l'Udinese da 21 punti è merito di qualcuno, non è solo caso, ma il peccato è che nonostante le carenze evidenti, per cui serve sinergia per fare meglio. Non per salvarsi o pensare ai 40 punti, solo per completare un a rivoluzione nata l'anno scorso con l'addio di Guidolin e che sembra non voler andare avanti.

"©Mondoudinese

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