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Udinese, manca la…ripresa

Primo tempo da grande per l'Udinese, che crolla nei primi minuti della ripresa. Cerca di reagire, ma il Napoli è smaliziato e chiude i conti

Monica Valendino

L’Udinese si fa male da sola. Il primo tempo non solo tiene testa al Napoli, ma addirittura avrebbe meritato anche il vantaggio. Bella, attenta, bendisposta in campo predisposta alle verticalizzazioni, insomma una squadra pratica e quadrata senza timori reverenziali.

Poi l’incubo Insigne si materializza nei primi 10 minuti della ripresa, quando tutta l’Udinese va in tilt regalando spazi ed errori che sembravano oramai nel cassetto dei ricordi. Non basta Perica per addolcire la pillola, l’Udinese come spesso si è sottolineato è bene che non si monti la testa perché troppi e atavici sono i mali diana squadra che comunque sembra voler uscire dai suoi problemi.

La cura Delneri c’è, ma è evidente che manca ancora qualcosa per dare sostanza definitiva a una squadra che se non avesse disattenzioni sparse potrebbe certamente ottenere di più.

LA PARTITA Matos a sorpresa nel tridente bianconero, per il resto formazioni senza modifiche rispetto alle previsioni. Udinese che è decisamente rinvigorita dalla cura Delneri, e anche contro i partenopei mostra personalità e soprattutto un gioco che si sta via via consolidando.

Addio ai lanci lunghi, sono le verticalizzazioni improvvise il pane di questa squadra che non ha nessun timore reverenziale contro un Napoli macchinoso, che oltre al possesso palla si fa vedere poco inizialmente.

Tanto che la prima vera occasione da rete è di marca bianconera, al 20’ con Zapata che lascia l’avversario fermo, ma viene fermato da Reina.

Delneri cambia anche assetto, portando i suoi al 4-4-2 per dare a Thereau maggiore possibilità di inserimento.

I friulani tornano in campo ancora col 4-3-3 iniziale, ma la ripresa comincia come un incubo per l’Udinese. Al 48’ Insigne come un cobra colpisce a freddo. Poco dopo è la traversa  salvare Karnezis. I bianconeri subiscono il colpo, al 56’ sempre Insigne buca ancora la difesa e insacca il 2-0 che sembra chiudere la partita. Invece Perica due minuti dopo svetta in area raccogliendo dall’angolo e riapre i giochi. Ma la situazione non cambia, anzi le squadre si allungano e il Napoli trova più spazi per andare al tiro.

La sconfitta col Napoli non può demoralizzare più di tanto, ma deve insegnare a non credersi più di quello che si è. Ora l’Udinese va a Cagliari per una sfida decisamente più alla portata, una partita da non perdere per non dover rischiare davvero di ricadere verso il basso.  La classifica si mantiene buona e consente di lavorare con serenità per limare quelle lacune che ancora esistono. Ripartendo da quelle certezze che comunque ci sono, quelle mostrate nel primo tempo col Napoli e dopo il doppio svantaggio.

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