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Udinese, giudizio sospeso. Ma i giovani vanno lanciati

L'Udinese ha preso tanti giovani interessanti, è vero: ma rimangono molti dubbi ancora, specie se il mercato non porterà qualche uscita. Ora sia il campo a dire quali mosse ha intenzione di attuare Iachini per non avere ancora una squadra per...

Monica Valendino

Meglio essere realisti. Di aria nuova in questa Udinese, almeno fino a che non capiremo quale squadra ha davvero in mente Iachini, ce n'è poca. Tanti volti nuovi, è vero, e tutti interessanti (Matos, Jankto, De Paul, Evangelista, Balic, Angella), ma per far posto a questi serve vendere chi gli sta davanti. Il rischio di una concorrenza insana c'è, il rischio che qualche malumore sorga c'è, ed è avallato dal recente passato e dal nervosismo mostrato da alcuni anche in questo periodo. Il lupo perde il pelo, si dice, ma non il vizio.

Per questo, forse per la prima volta, si invoca qualche cessione. Che va valutata e ponderata, e su questo siamo d'accordo che dev'essere Iachini a dare l'ultima parola. Ma ad oggi questa squadra non solo ha doppioni, ma anche tripli e quadrupli per ruolo: come mezzala sinistra, per esempio, oggi si contano Hallfredsson, De Paul, Fernandes, Kone e anche Jankto. Ovvio che così una stagione può rischiare di diventare esplosiva se i risultati dovessero tardare ad arrivare.

Per adesso la squadra sa ancora di vecchio se non si trova il coraggio di dare fiducia ai nuovi volti: il rischio è che almeno per nove undicesimi potrebbe esserci l'intelaiatura che ha faticato mostruosamente a salvarsi l'anno corso. Rimangono ancora dubbi feroci sulla qualità delle fasce (specie la sinistra con Armero, ma anche la destra se dovesse perdere Widmer). Rimangono dubbi anche e soprattutto sul modulo, che ad oggi non sembra gratificare il reparto quantitativamente e, forse, qualitativamente migliore, ovvero l'attacco.

Insomma prima di parlare di cambiamenti già avvenuti, è bene andare con i piedi di piombo, perché il recente passato non si può pulire con colpi di spugna. In tal senso i prossimi impegni amichevoli, al di là dei risultati, diranno certamente qualcosa in più sulle intenzioni dell'allenatore. Punterà ancora sulla vecchia guardia? Come farà convivere Peñaranda, Matos, Zapata, Thereau e gli altri attaccanti con un centrocampista offensivo come De Paul? Quest'ultimo lo vedrà più come giocatore alla Kone per intenderci o  gli ritaglierà un inusuale ruolo da mezzala di contenimento nel 3-5-2? Oppure ci sarà ancora spazio per un trequartista e in questo caso Fernandes rientra ancoranti piani?

Ad oggi ci sono tante domande ancora senza risposte, per questo facili entusiasmi rischiano solo di appannare la realtà, anche se è vero che i giovani visti all'opera sono decisamente interessanti. La situazione è chiara: serve capire se l'allenatore sarà pronto a escludere altri ben più 'attempati' senza disturbare gli equilibri, se davvero  chi è arrivato potrà portare quella qualità che è mancata clamorosamente l'anno passato (e anche gli ultimi due).

In attesa di dare giudizi, rimangono i pregiudizi dati da una stagione che ha messo i brividi. Solo quando questi verranno cancellati dai fatti si potrà davvero respirare un po' d'aria  nuova. Per adesso il tutto al massimo profuma di deodorante.

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