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Udinese padrona, povero Diavolo!

L’Udinese è un’ammazza grandi. Non è una novità, ma battere il Milan farà accrescere in qualcuno l’idea che questa stagione poteva regalare più soddisfazioni se i bianconeri avessero giocato anche contro le piccole, così come ha fatto...

Monica Valendino

L’Udinese è un’ammazza grandi. Non è una novità, ma battere il Milan farà accrescere in qualcuno l’idea che questa stagione poteva regalare più soddisfazioni se i bianconeri avessero giocato anche contro le piccole, così come ha fatto contro i rossoneri. Peccato che questa è un’analisi superficiale, che non tiene on conto molti fattori. Ma l’Udinese vista contro il Milan fa sbucciare le mani anche al tifoso esigente, quello che ha abbandonato lo stadio col Palermo. Contro il Diavolo, l’acqua santa si veste con i colori delle magliette targate DaciaSponsorDay. Un arcobaleno che esalta la squadra di Stramaccioni, mai doma, mai chiusa, sempre propositiva. Una Udinese-spettacolo che dimostra che quando si mette in testa di giocare, ha qualità. Ma anche l’aspetto mentale è una qualità. Peccato che in alcune occasioni qualcuno non ci abbia davvero creduto. Forse alcuni limiti strutturali della rosa non l’hanno permesso, ma questi tre punti sono una bella rivincita per critiche onestamente esagerate.

LA PARTITA - Gran primo tempo dell’Udinese schierati con un 4-4-2, che si trasforma in 4-3-2-1. Per il Milan classico 4-3-3. I bianconeri (con un tocco di rossoblu), si impongono con un centrocampo dinamico (bene i brasiliani con gran supporto di Pinzi e Badu. Davanti la sorpresa Gejio si dimostra mobile e pungente, dando la libertà a Di NaTale di spaziare e creare pericoli. Per il Milan pochi spazi e ancora meno occasioni, con il tridente imbavagliato dalle marcature a uomo di Domizzi (Su Pazzini) e Piris (su Suso). Alla fine si contano 4 occasioni per l’Udinese, zero per il Milan: questo dato la dice lunga sulla grinta messa in campo. Manca il gol, ma la prestazione della squadra di Stramaccioni è decisamente buona.

Tanto che nella ripresa Inzaghi cambia subito un affannato Paletta per Rami. Ma il canovaccio non cambia: Udinese sempre all’attacco e meritatamente in vantaggio al 58’ con Pinzi che raccoglie un cross dalla destra e con un rasoterra fendente insacca alle spalle di Lopez. Milan oscurato, Udinese padrona.

La squadra di Stramaccioni va vicinissima al raddoppio al 67' con Thereau che manca di testa l'appuntamento decisivo. Ma l'Udinese non si scoraggia, continua ad attaccare, a proporre. Il Mlan è desolatamente chiuso, tristemente affranto nei suoi problemi.E al 76' arriva il raddoppio. Azione prolungata, cross di Guilherme, arriva Badu che insacca tra l'esultanza del 'Friuli'. L'abbraccio liberatorio con Strama e Deki è qualcosa da incorniciare.

Rossoneri un tiro in porta e un gol: all' 86' Pazzini di testa colpisce con una difesa piazzata. Poca cosa in una gara per l'Udinese da incorniciare.

Una rivincita che sa di nuova partenza verso un futuro tutto da scrivere. Che con più fiducia e meno caccia alle streghe può diventare roseo. A differenza di un Milan in crisi nera, con incertezze societarie che influiscono non poco sul campionato.

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