udinese

Udinese, sotto il segno di Z

Il ritorno prepotente di Zapata porta sicurezza nell'attacco dell'Udinese, ma allontana anche l'arrivo di una punta. Con Quagliarella che rischia di rimanere un sogno per i tifosi

Monica Valendino

A Modena c'è stato poco da sorridere, praticamente nulla: l'unica nota positiva è stata il ritorno di Zapata al gol, dopo 30 minuti  in campo dove ha dimostrato che può fare la differenza in questa squadra.  Come si diceva a dicembre, quando ha avuto l'ok per il ritorno il campo, l'obiettivo era arrivare alla gara con la Juve: e ci è riuscito.

Zapata domenica ci sarà: 45-50 minuti li potrà giocare e spetta a Colantuono ora decidere se preservarlo per la seconda parte della partita o lanciarlo dall'inizio, sperando magari che il minutaggio aumenti.

Il colombiano è  l'acquisto del 2016: da settembre, quando è dovuto stare fuori per il ko subito a Bologna dopo aver segnato, l'Udinese ha stentato in avanti, la concretezza è sempre stata il suo neo anche nelle gare vinte. L'uomo chiave davanti non può essere Di Natale, che stringe i denti per arrivare a fine stagione. Non può esserlo nemmeno Thereau, ottima seconda punta alla quale non si può chiedere di più. Come non si può chiedere di più a Perica e Aguirre, due giovanotti che ora rischiano di tornare tra i ranghi. Colantuono ha già relegato a quinta punta l'uruguaiano, Perica ha fatto benissimo  a Troino e con l'Atalanta, ma ha mostrato tutti i suoi limiti di gioventù col Carpi.

Ecco che il recupero di Zapata diventa fondamentale, ma a questo punto torna di moda anche la questione attaccante: se Perica e Aguirre non possono garantire continuità è opportuno intervenire? La risposta sarebbe no di logica, ma se si pensa a Fabio Quagliarella e al suo impatto emotivo con il Friuli tutto cambia. Regalarlo significherebbe riportare entusiasmo a una tifoseria che ultimamente non ha avuto molte soddisfazioni e ha ben pochi giocatori in cui identificarsi. Il rischio è che  temporeggiando, ora che il Toro sembra propenso a lasciarlo andare dopo la contestazione subita dal giocatore, a giugno non sia più disponibile. Esattamente come un anno fa.

Però Zapata è sicuramente fondamentale e con lui titolare gli spazi a Udine sarebbero pochi: questo è l'unico vero ostacolo per convincere Fabio. Certo la prospettiva dell'anno prossimo, con l'eredità di Di Natale da raccogliere è allettante, ma i ragionamenti vanno fati anche sul presente. Che è sotto il segno di Z, l'unica vera certezza in questo momento.

tutte le notizie di

Potresti esserti perso