Bene: in 180 minuti all'Olimpico tra Roma e Lazio, l'Udinese ha degnato i suoi tifosi di ben 50 minuti circa di gioco. Tutto il resto è noia, per dirla al grande e indimenticabile Califfo. Anzi, più che noia diremmo la solita mediocrità. Già finito l'effetto Tudor? Ma è mai cominciato? Con il Genoa (assieme al punto col Mila e alle vecchie vittorie con Roma e Cagliari), sono state fatte le uniche partite degne di nota. Con l'Empoli altresì il Re Mida arrivato di nuovo per salvare (di nuovo) l'Udinese si sono viste giocate rabbiose e tre punti ottenuto contro una squadra che se non avesse una groviera dietro avrebbe fatto punti al Friui. Va bene così, si è vinto, ma i toscani rimangono a tre punti dietro e ad oggi proprio loro assieme all'Udinese sembrano le due squadre che lotteranno fino alla fine per rimanere in A.
udinese
Udinese, vacanze romane
Quindi nulla di nuovo all'orizzonte. Sarà dura e anche contro una Lazio non al top l'Udinese ha dimostrato che non è in grado di reggere una gara intera.
Che poi De Paul sbagli l'ennesimo rigore, che in avanti si sia creato come il Governo crea lavoro, che in difesa ci siano i soliti svarioni sono dettagli se non fosse che la classifica parla chiaro e che le cause vanno ricercate certamente in campo, ma soprattutto in chi costruisce da anni una squadra per i quaranta punti mentre a Londra festeggia la finale di FA Cup. Poi le smentite, si sa, le sanno dire ma la sostanza rimane.
La sensazione è che la squadra pensi inconsciamente (forse anche consciamente) che battendo Sassuolo (sabato), poi Spal e magari Frosinone in trasferta allora la salvezza sarà in cassaforte. Probabile, ma non scordiamoci che anche l'anno scorso a Benevento dovevano arrivare tre punti come piovessero dal cielo e che due anni fa Frosinone sembrava una trasferta da vacanza.
La condizione è quella che è e lo diciamo da tempo, chissà se anche il prossimo anno si vorranno deliziare i tifosi con gli allenamenti in città e poco altro in Austria dove si dovrebbe soggiornare di più non per la bellezza del posto, ma perché da che mondo e mondo non sono le strutture a fare un buon ritiro, ma altre condizioni come l'altitudine, il grado di ossigeno e di azoto. Prima di pensare a questo si pensi a salvarsi, perché il derby col Pordenone non è utopia, nemmeno distopia.
Non parliamo dei singoli perché come sempre si cadrebbe sul banale. Nessuno arriva alla sufficienza, questa volta nemmeno Musso. Speriamo che almeno per lui sia solo un episodio...
© RIPRODUZIONE RISERVATA