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Udinese vige lo status quo

L'arrivo di Re Tudor non cambierà le cose: stesso modulo, stessi uomini e, probabilmente, stessi problemi. Ma la società sembra davvero convinta che 15 punti nelle gare chiave sono fattibili

Redazione

E' arrivata la Real notizia dall'Impero dei Pozzo che il nuovo Re che siederà sul trono più caldo del calcio italiano (da quando, ahinoi, Zamparini ha deciso di andare in B col suo Palermo), è Igor Tudor. Non amato da Pradè (per sua stessa ammissione, anche a forma di battuta), non amato dai tifosi (per loro stessa ammissione e senza battute), chissà se amato dai giocatori che l'anno scorso l'hanno conosciuto per la bellezza di quattro settimane prima che anche lui venisse allontanato per far posto a Velasquez. Come accetterà la squadra il ritorno di un allenatore che si è salvato per il rotto della cuffia senza portare nulla? D'accordo il tempo stringeva allora, gliene va dato atto, ma di fatto nessun tipo di cambiemaneto si era intravisto.

E oggi sembra essere ancora così: rientrerà Behrami a centrocampo, con Mandragora e Fofana in mezzo, con De Paul ad agire da trequartista (ruolo che non esiste dai tempi di Baggio, così com’e Concepito per l’argentino), con Lasagna probabilmente rilanciato, anche se questa è solo un'ipotesi perché Pussetto sta facendo bene e Okaka è uno che se sta fuori pure s'incazza (la solita battuta, che riprendiamo sempre volentieri vista che è sua).

Larsen e Zaagelar sulle fasce, De Maio al rientro in difesa che sarà completata in base allo stato di forma degli altri.

Ma nulla di nuovo all'orizzonte, nemmeno la consapevolezza forse della situazione in cui si trova la squadra. Si ha, infatti, la sgradevolissima sensazione che in seno al club siano davvero convinti che è tutta colpa delle assenze e magari di qualche giornale che rema contro se oggi la squadra è quartultima. E sembrano davvero convinti di poter fare 15 punti da qui alla fine  con  3 trasferte proibitive con Milan, Lazio e Roma in serie e le gare con genoa, Empoli, Frosinone e Cagliari da vincere senza se e senza ma, dimenticandosi che l'Udinese di oggi ha rischiato grosso perfino con Chievo e Bologna e non diteci che era solo una questione di allenatore. Sarà per questo che si è ripreso Guerriero Pinzi, ma in maniera tardiva: non conosce la squadra, soprattutto la squadra che non sembra seguire i tecnici non capiamo come possa seguire lui, senza che lui stesso si scontri con il Messia annunciato. Senza dimenticare le assenze: Nuytinck, Teodorczyk, D'Alessandro  Barak.

Però è confortante sapere che Badu e Samir sono quasi pronti. Forse per la panchina, anche se il difensore potrebbe tornare a giocare. da titolare, pur non avendo incantato nemmeno quest'anno. Del resto, chi l'ha fatto?

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