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Udinese, voglia di impressionare. Le ultimissime

‘Fort Friuli’ scricchiolò la prima volta quest’anno un girone fa, contro il Genoa. L’Udinese di Andrea Stramaccioni, reduce dalla sconfitta di Firenze, si trovò davanti la squadra di Gasperini per riprendere il volo. E...

Monica Valendino

'Fort Friuli' scricchiolò la prima volta quest'anno un girone fa, contro il Genoa. L'Udinese di Andrea Stramaccioni, reduce dalla sconfitta di Firenze, si trovò davanti la squadra di Gasperini per riprendere il volo. E tutto sembrò andare per il meglio quando Di Natale dopo appena un minuto di gioco aveva messo già il suo sigillo per il vantaggio. Marchese al 22' mostrò però per primo alcuni limiti difensivi bianconeri, ancora più evidenti poco dopo quando Falqué raddoppiò. Tutto poteva tornare nella norma dopo il pareggio di Widmer allo scadere, ma l'Udinese tornò in campo da un lato con la voglia di vincere dall'altro con evidenti cali mentali che hanno regalato due tiri dalla distanza ai liguri con  altrettanti reti  prima di Matri e poi Kucka quasi al termine. Finì 4-2 per il 'grifone', per l'Udinese iniziò un autunno caldo con la squadra che iniziava, forse, a specchiarsi troppo per i risultati raggiunti nelle prime giornate.

Oggi molte cose sono cambiate, nella struttura di gioco dei friulani, nella mentalità, nella crescita di alcuni giovani. Anche il Genoa ha cambiato pedine, però come ha detto lo stesso Gasperini quella vittoria ha dato il là alla stagione e di rilievo che sta disputando la sua squadra. Vincere aiuta a vincere, del resto e oggi a Marassi arrivano due squadre che vogliono fare punti. Il Genoa per coltivare il sogno Europa, l'Udinese perché da queste parti si  sa bene che nell'immaginario collettivo sono le ultime giornate a creare le basi per i ricordi futuri. Se si fa bene (vedi Guidolin due anni fa) si viene ricordati con questa fotografia impressa, se si fa male viene dimenticato anche quello che di buono si è seminato. Purtroppo la memoria lunga  non fa parte del DNA dei tifosi non solo a Udine, ma ovunque. Così, in previsione del nuovo stadio e delle nuove ambizioni, l'Udinese è chiamata per sé stessa e per dimostrare a tutti che non ha nessuna intenzione di pensare già adesso al prossimo campionato, che vuole impressionare, anzi, per farsi ricordare per le ultime imprese possibili piuttosto che per le occasioni perse.

Il compito non sarà facile, il 3-4-3 del Genoa è pericoloso perché la squadra di Gasperini gioca un calcio esasperato: ritmi elevati, pressing alto, fasce che pungono. Queste sono le armi più pericolose alle quali l'Udinese deve rispondere con la massima concentrazione, con il contropiede e con un 4-3-2-1 che è presente e, forse, anche futuro. Il calcio dev'essere duttile, dice Strama, non esistono moduli perforamenti e infatti in fase di possesso i giocatori bianconeri possono proporsi con la difesa a tre.

Gli interpreti sono individuali così: Karnezis in porta, Widmer, Heurtaux, Wague e Silva in difesa. Pinzi mediano davanti alla retroguardia, Allan e Guilherme mezzali che devono arginare i due centrali genoani, Kone e Thereau trequartisti capaci di inserimenti e di copertura, Di Natale punta. Queste almeno le indicazioni dellla vigilia.

Dall'altra parte Gian Piero Gasperini ha un dubbio per reparto. In difesa Roncaglia e Izzo si contendono una maglia accanto a De Maio e Burdisso. A centrocampo ballottaggio tra Rincon e Kucka con il primo leggermente favorito. Al posto di Bertolacci squalificato dovrebbe giocare Tino Costa. Sulle fasce Edenilson e Bergdich. Davanti Borriello in vantaggio su Niang nel tridente con Falque e Perotti.

COSI' ALL'ANDATA

 

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