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Udinese, voglia di riscatto

Fa male vedere l’Udinese quintultima in classifica. Questo è certo, questo vale per i tifosi, per i Pozzo, per Stramaccioni. La squadra bianconera nei momenti cardine, quando poteva fare il salto di qualità, è venuta meno. Purtroppo non...

Monica Valendino

Fa male vedere l'Udinese quintultima in classifica. Questo è certo, questo vale per i tifosi, per i Pozzo, per Stramaccioni. La squadra bianconera nei momenti cardine, quando poteva fare il salto di qualità, è venuta meno. Purtroppo non ha mai fatto i risultati con le squadre cosiddette inferiori, mentale prestazione è venuta con le grandi. Una spiegazione a questa altalena è impossibile, se non dire che la personalità è decisamente venuta meno.

Ora con Sassuolo e Cagliari la possibilità di gettare alle spalle i ricordi e iniziare davvero a pensare al futuro. Il tecnico sta gettando le basi per la stagione del riscatto, l'Anno Uno della nuova era, col nuovo stadio che non permetterà passi falsi. Gli interessi attorno a questo progetto sono enormi: si va dagli introiti tv, fino ai nuovi sponsor per passare per un bacino d'utenza che potrebbe allargarsi 'clamorosamente' annettendo Austria, Slovenia, Croazia, Veneto come miei per un'attrazione unica nel panorama del Nord Est.

Una responsabilità enorme, che deve essere gestita al meglio. per questo non è banale questo finale di stagione: fare ulteriori passi falsi creerebbe ulteriori critiche, non riuscirebbe a dare il la a quell'entusiasmo che la società vuole portare al 'Friuli'. Impensabile credere, quindi, a un'Udinese dimessa o vacanziera.

La classifica parla chiaro: salvata senza nessun patema, non è riuscita nell'intento di raggiungere la colonna sinistra. ma ciò non toglie che il campionato sia finito. Superare Chievo, Verona e proprio il Sassuolo è un obiettivo naturale.

Contro gli emiliani del patron Squinzi, quindi, non si attendano mosse particolari riguardo ai giocatori meno impegnati che, giustamente, reclamano spazi. Si proporrà la migliore Udinese possibile, quella che deve lottare con i denti fino all'ultimo per dimostrare che è davvero convinta di quel che si sta costruendo. Servirà questo atteggiamento per violentare sé stessi, per creare un'ambizione che nasce da una tranquillità assodata.

Facile prevedere quindi il 4-3--12 che si dovrebbe vedere in campo: Karnezis, pronto a rimanere anche l'anno prossimo. Widmer (forse all'ultima a Udine), Danilo, Domizzi e Piris; Pinzi davanti alla difesa, Allan (pronto a restare), Badu (anche per lui aria di addio), Guilherme (o Kone), poi Thereau e Di Natale. Inutile aggiungere che tutti sperano che non sia l'ultima del capitano nel suo stadio, anche se l'incertezza è tanta.

Insomma spunti non ne mancano, ma la voglia di giocarsela fino alla fine deve andare di pari passo alle volontà.

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