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Udinese, alla ricerca di un centro di gravità permanente

Il centrocampo fino ad oggi ha deluso e i tanti gol subiti e i pochi fatti sono figlia che dei problemi in mezzo. I nuovi arrivi potrebbero cambiare volto alla squadra e alla mediana: ora serve lanciarli definitivamente

Monica Valendino

L'ago della bilancia di una squadra è sempre il centrocampo: se l'Udinese ha preso 37 gol la colpa non può essere solo dei difensori, ma anche e soprattutto di poco filtro da parte dei compagni più avanzati. Se l'Udinese segna poco, appena 23 gol, non è per colpa di attaccanti brocchi, ma perché in avanti arrivano pochi palloni.

A riguardo ancora una volta i dati dell'ultima gara, quella col Milan, parlano chiaro: 27 lanci lunghi, solo 4 cross (dati Lega Calcio). Insomma la ricerca del gioco ancora latita.

Intanto è proprio la mediana ad aver cambiato volto sul mercato e ora sta a Colantuono cercare di plasmarla e dare una struttura logica a tutto l'impianto. E si continua a parlare di modulo: il 3-5-2, se non si trovano fasce adatte e costanti è sempre un rischio. Il ritorno di Armero sulla sinistra è stato confortante, ma serviranno altre prove per capire se davvero può essere utile, mentre a destra comunque uno tra Edenilson e Widmer deve stare fuori con questo sistema.

Il puto è che questi discorsi vanno avanti da troppo tempo. Se il compito di Colantuono è solo quello di raggiungere la salvezza, allora siamo a buon punto, se invece è anche quello di dare un volto alla sua squadra, allora il tempo stringe. Siamo nella parte cruciale del campionato e fino ad oggi l'Udinese ha ottenuto risultati convincenti solo in poche occasioni.

Col Bologna, quindi, potrebbe davvero partire la rivoluzione vera e propria a centrocampo: Hallfredsson è uno che ha qualità e quantità, ha tiro dalla distanza (Udinese carente in questo senso), ha buoni piedi sulle punizioni, insomma è un giocatore completo e che può dare un contributo importante in entrambe le fasi di gioco. Kuzmanovic ha forse meno quantità, ma ha comunque qualità e in due gare giocate ha sfiorato due volte la rete, segno di una propensione offensiva che serve. Qualcuno sostiene che Balic è ancora troppo giovane e va tutelato: ma è anche vero che in Croazia ha giocato in campo internazionale, per cui l'età forse è un problema solo italiano. Dargli la cabina di regia un azzardo? Forse, ma con una salvezza che non sembra in discussione è bene gettare anche le basi per il futuro iniziando a sperimentare.

Lanciare tutti assieme è un rischio? Forse anche questo è vero, ma non è che prima le sicurezze abbondassero vedendo i numeri.

C'è fiducia attorno a questi nuovi, che possono cambiare radicalmente il centro di gravità permanete: ora serve solo provarli davvero.

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