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Un lampo nel buio

Udinese:pronti, via e gol. Poi il buio e Karnezis ancora una volta a togliere le castagne dal fuoco.questa la fotografia della gara con l'Empoli, dove i toscani avrebbero ampiamente meritato il pari. Ora per i bianconeri c'è il mercato per...

Monica Valendino

Era da vincere, l’Udinese l’ha vinta. Questo è quello che importa. Il resto è un lampo nel buio, una partenza da corsa per poi spegnersi e soffrire come ai vecchi tempi. Se l’Empoli avesse pareggiato nessuno avrebbe potuto batter ciglio e con un solo vero tiro in porta e Karnezis migliore tra i suoi, l’Udinese sa che così non andrà lontano.

Ora gli ultimi tre giorni di mercato per sistemare una intelaiatura che lascia parecchi buchi comunque la metti. Perché non è con questi tre punti, comunque importantissimi, che la squadra di Iachini ha risolto tutti i suoi mali. Diciamo che sono una boccata d’ossigeno per poter ripartire a lavorare, ma ora serviranno idee più chiare di quelle viste finora.

LA PARTITA Pronti via e l’Udinese crea in 3 minuti già un paio di azioni offensive di nota, l’ultima della quale sfruttata al meglio da Felipe che con una girata da dentro l’area spedisce in gol, ma l’Empoli è palesemente colpevole sulla difesa da calcio d’angolo.

La squadra di Iachini da qui arretra il baricentro e nella prima mezzora non si registra molto altro, mentre l’Empoli sale in cattedra e crea occasioni gol importanti sulle quali solo un grande KArnezis ci mette una pezza.

Il 4-3-2-1 dei bianconeri lascia troppi spazi tra le linee, Saponara fa il bello e il cattivo tempo, ma soprattutto l’Udinese appare sempre senza identità nonostante il vantaggio.

Nella ripresa Iachini corregge il modulo per portare un vantaggio numerico dietro, inserisce Perica al posto di uno spento Zapata, ma la sua squadra fatica sempre.

Va meglio dal 75' quando l'Empoli rimane in dieci anche ingenuamente a causa dell'espulsione di Laurini. Non succede molto altro senno il raddoppio firma di Perica al 48' con l'Empoli impegnato a cercare il pari e castigato in contropiede: rimangono i numeri a favore dei toscani.

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La squadra friulana ha mostrato poco oltre alle reti, evidenziando alcuni limiti strutturali importanti come detto soprattutto nei legami tra i reparti, ma anche come singoli ancora senza una collocazione chili metta in condizione di dare il meglio.

Ora c’è da capire realmente che vestito si vuole dare a questa Udinese: serve consapevolezza che l’identità non nasce solo dai numeri, ma anche questi sono importanti, ma serve capire soprattutto come fare a creare un gruppo da una masnada di individualità.

Due settimane da qui alla ripresa per iniziare davvero a capire la fisionomia dell’Udinese, che oggi può respirare ma che non è di certo erto guarita dai suoi mali atavici.

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