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Vincere e convincere

L'Udinese per svoltare deve vincere: ma per trovare di nuovo consensi di gioco deve anche convincere col Bologna

Redazione

Udinese che torna a giocare fra le mura amiche: la partita e’ di quelle che contano nell’economia di un campionato dei bianconeri che vede ora come priorita’ l’approdo, in tempi ragionevolmente rapidi, alla quota salvezza.

Il Bologna e’ l’avversario di turno: I rossoblu sopravanzano i friulani di tre lunghezze, per l’Udinese, con un'eventuale vittoria, si concretizzerebbe l’operazione aggancio sui felsinei, Peraltro, in considerazione dei risultati degli anticipi che hanno finora caratterizzato questa giornata di campionato versione “super spezzatino”, e che hanno visto impegnate tutte le cosiddette pericolanti, con tre punti in piu' in classifica il traguardo del mantenimento della massima categoria potrebbe far segnare un ulteriore, grande passo di avvicinamento.

L’undici di Colantuono dovra’ pero’ tirar fuori la prestazione importante, per svariate ragioni. Innanzi tutto il tipo di avversario che si trovera’ di fronte: non gia’ il Bologna in disarmo guidato da Delio Rossi di un girone fa, che venne sconfitto dai bianconeri al “Dall’Ara”, in rimonta, con piu’ di qualche patema, ma un complesso che Roberto Donadoni, subentrato al citato tecnico romagnolo, ha saputo trasformare tatticamente e psicologicamente, rigenerando elementi del calibro di Destro e Giaccherini annunciati come i grandi colpi del mercato estivo del patron Joe Saputo e che nel corso della precedente gestione tecnica parevano ridotti al ruolo di oggetti misteriosi. In piu’, l’Udinese e’ chiamata a dare chiari segni di risveglio sotto l’aspetto del gioco dopo tre sfide contro Lazio, Empoli e Milan che hanno fruttato tre pareggi, che ci hanno parlato sicuramente di un team bianconero convalescente dopo le tre scoppole di gennaio, e che ci hanno mostrato un gruppo lodevole nella strenua difesa del risultato, ma e’ chiaro che da questa formazione ci si debba aspettare sicuramente di piu’. Il miglioramento, oltre che atteso, e’ per certi versi d’obbligo se, anche a costo di far fischiare le orecchie a piu’ di qualcuno, consideriamo l’andamento dei friulani analizzando quei numeri che davvero non mentono mai.

Dopo la disputa dell’anticipo tra Lazio e Verona gli scaligeri, desolatamente ultimi in classifica, hanno pareggiato il conto con l’Udinese per quanto riguarda il numero di gol segnati: tradotto, si tratta dei due attacchi meno prolifici di questa serie A. Anche la retroguardia delle zebrette e’ tra quelle piu’ perforate del massimo campionato, complici, se vogliamo, i pesanti rovesci contro Milan, Inter, Fiorentina all’andata, Palermo e Juventus al ritorno: il totale e’ di diciotto reti incassate considerando solo queste cinque sfide.

Oltre a questo, perdurano i record negativi dei friulani legati all’assegnazione di penalty a favore –uno solo prendendo in esame l’anno scorso e quest’anno, massima punizione peraltro non decisiva in una partita ampliamente segnata nel match casalingo contro la Sampdoria dello scorso campionato- ed inoltre restiamo in attesa di capire quando l’Udinese, oltre a vincere, sapra’ regalare un pomeriggio di relativa tranquillita’ ai propri tifosi, visto che l’ultimo successo friulano in campionato con uno scarto di almeno due reti continua ad essere quello ottenuto a spese dell’Atalanta ad ottobre 2014.

Donadoni, l’allenatore che in molti vedevano sulla panchina bianconera dopo il licenziamento di Stramaccioni, ha costruito un Bologna piu’ sicuro di se, propositivo al punto giusto se pensiamo che sotto la sua gestione i suoi ragazzi sono stati capaci di infliggere l’unica sconfitta dell’ultimo periodo d’oro al Napoli capolista, e che tra gli scalpi della compagine petroniana figura anche il Sassuolo battuto a domicilio. L’Udinese questo pomeriggio non dovra’ farsi irretire dalle alchimie tattiche predisposte dal tecnico ex Parma. L’imperativo sara’ quello di imporre il gioco, svolgendo questo compito per l’intero arco della partita: ogni tentazione catenacciara riservata ai secondi tempi, ovvero cio’ a cui si e’ assistito nelle ultime tre uscite, seppure in contesti differenziati, va messa al bando, anche perche’ se cosi’ non fosse, le zebrette non andrebbero lontano ed il pubblico, nel complesso, finirebbe con l’esprimere un evidente e giustificato dissenso. 

 

Sergio Salvaro  @ MondoUdinese

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