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© Foto Petrussi / Petrussi Diego

Delneri metterà da subito mano all'assetto della sua Udinese, ma sarà la risposta del gruppo determinante. Il quale non appare infallibile

Redazione

Voltare pagina, per l'ennesima volta. Questo ci si attende dall'Udinese, anche se il primo appuntamento allo Stadium contro il colosso Juve è di quelli che inducono alla cautela.

Innanzi tutto andiamoci piano con i facili entusiasmi. Se i problemi dei bianconeri fossero stati solo l'allenatore tutto sarebbe facile, ma non è così come abbiamo cercato di spiegare in questi giorni di caos che hanno portato all'avvento di Delneri. Il quale cercherà di mettere mano innanzi tutto all'assetto della squadra.

Il 4-2-3-1 sembra essere la via che vuole intraprendere, ma forse prima di arrivarci ci sarà spazio ancora a un 4-3-2-1.Invertendo i fattori il prodotto cambia, ma non è pensabile modificare una squadra se non ci sono gli interpreti giusti. L'allenatore di Aquileia vuole le pedine giuste al posto giusto, ma con due mediani davanti alla difesa il 'povero' Kums diverrebbe già un surplus, magari per far posto all'immancabile Badu e a un redivivo Frana.

In una linea avanzata potremmo immaginare Evangelista, Thereau spostato più dietro e De Paul che fanno da precursori a Zapata o Perica. Intrigante, ma forse troppo sbilanciata. Non dimentichiamo che l'Udinese oggi come allora è una banda del buco e per creare equilibri non basta un modulo, ma ben altro.

Così forse a Torino vedremo un 4-3-2-1 più accorto, magari con De Paul e un altro da individuare (Evangelista?) dietro a Thereau o Zapata e con Kums, Badu e Hallfredsson in mediana. Insomma cose anche già viste e che non hanno portato a molto.

La reazione immaginiamo che ci sarà da parte della squadra, ma anche qui servirà capire di che pasta è davvero fatto questo gruppo. L'impressione che ha dato non è delle migliori: una partita sì e quattro no. Non solo oggi, ma anche con De Canio è andata così. Insomma, la malattia è atavica ed estirpare il virus non sarà semplice.

Intanto l'ambiente è con Delneri. Oltre il 60 per cento dei votanti al nostro sondaggio ha accolto il  suo arrivo con favore. Ma forse la società dovrebbe capire che i tifosi non sono stupidi e hanno capito che se le cose non vanno non si può sempre trovare un capro espiatorio.

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