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Zaccheroni: “Udine è casa mia”

l tridente? Giocavamo tutti per loro tre, nessuno giocava così. Andai a vedere il Foggia di Zeman e gli allenamenti di Crujff per imparare come poter sostenere un simile sistema di gioco

Redazione

Ospite della Club House dell'Udinese, l'indimenticata Alberto Zaccheroni che ha ripercorso le tappe bianconere:  "Abbiamo conseguito grandi risultati  perchè avevamo dei giocatori straordinari. Il tridente? Giocavamo tutti per loro tre, nessuno giocava così. Andai a vedere il Foggia di Zeman e gli allenamenti di Crujff per imparare come poter sostenere un simile sistema di gioco. Anche se l'inizio con Amoroso è stato davvero duro. Lui si riteneva un numero 10: qualcuno ha raccontato che quando ha giocato segnando una doppietta, se non l'avesse fatto sarebbe partito per il Brasile, ma non è vero. Lui era una scommessa di Gino Pozzo, io l'ho solo modellato. Aveva un controllo di palla in velocità paragonabile a Messi. Il problema del modulo era convincere i giocatori a giocare con tre punte. Il nuovo spaventa sempre. Poi ci fu quella famosa partita di Torino".

Udine tappa quindi fondamentale: "Io, dove sono stato, sono sempre stato bene. A Udine mi sento a casa. Io sono romagnolo ma credo di avere qualcosa in comune con i friulani. C'è stata grande sintonia fin dall'inizio".

 

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