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Corsport, Di Natale nessun rimpianto di aver scelto Udine

Totò Di Natale, il più grande di tutti. Alla vigilia della sfida con Totti, il capitano si racconta al Corriere dello Sport: «A dire il vero io non ho ancora deciso cosa fare. Adesso penso a chiudere bene il campionato, poi mi prenderò un...

Monica Valendino

Totò Di Natale, il più grande di tutti. Alla vigilia della sfida con Totti, il capitano si racconta al Corriere dello Sport: «A dire il vero io non ho ancora deciso cosa fare. Adesso penso a chiudere bene il campionato, poi mi prenderò un periodo di riposo e rifletterò sul futuro».

Pozzo dice che lei è la storia dell’Udinese, più di Zico, e si aspetta ancora tanto… «Con il presidente ho un rapporto che va oltre la sfera professionale. Sono qui da undici anni e la stima reciproca è sempre rimasta intatta. La famiglia Pozzo mi ha dato tanto e sono contento di aver contribuito alla crescita della squadra e sono orgoglioso di essere considerato tra i calciatori più importanti della storia dell’Udinese. La panchina? Fino a quando ci si arrabbia perché non si gioca o perché si viene sostituiti, vuol dire che si ragiona ancora da calciatori. La mia carriera è frutto delle decisioni che ho preso io. Ho avuto l’occasione di cambiare squadra ma ho deciso di restare a Udine. Non ho alcun rimpianto. Vincere quattro volte consecutive la classifica dei cannonieri e segnare 207 gol di cui la maggior parte con l’Udinese equivalgono a vincere uno scudetto.».

Nel mirino Altafini e Meazza, ma non solo...  «Prima di tutto voglio ringraziare Roberto Baggio perché dopo il gol con cui l’ho raggiunto mi ha mandato messaggi di congratulazioni. Baggio è stato tra i miei idoli e averlo superato mi riempie d’orgoglio. Per il resto, certamente mi farebbe piacere avvicinare due altri grandi del calcio come Altafini e Meazza, ma dopo la fine di questo campionato dovrò prima riposarmi e solo quando avrò deciso il mio futuro inizierò a concentrarmi sui prossimi traguardi».

Domenica affronta Totti «Ho già detto altre volte che se io, Toni e Totti continuiamo a fare bene e segnare c’è qualcosa che non va (ride... n.d.r.).  Ai giovani del calcio di oggi manca forse un po’ di quella gavetta che abbiamo fatto noi. iniziando a giocare in un periodo dove non era tutto organizzato come adesso. Io ho fatto sacrifici per diventare professionista. oggi i giovani ne fanno meno, ma non è certo colpa loro. Il sistema è migliorato ed è un vantaggio per tutti».

I tanti giovani dell’Udinese seguono i suoi consigli? «Ai giovani dell’Udinese cerco di dare consigli ma non sono il solo. Anche gli altri esperti del gruppo come Pinzi, Domizzi, Danilo e Pasquale sono sempre pronti a farlo. Ma il modo migliore di meritarsi il rispetto è cercare di essere da esempio attraverso i comportamenti quotidiani dentro e fuori dal campo. Poi i nostri giovani non hanno bisogno d’altro perché al resto pensa la società. L’Udinese è un ambiente che unisce l’atmosfera di tipo familiare ad una altissima professionalità. Qui c’è davvero tutto per crescere tranquilli».

Sul giovane sul quale scommetterebbe per il futuro, è certo:  “Scuffet ha già fatto vedere di avere doti importanti l’anno scorso, quest’anno ha lavorato molto per migliorarsi e credo che abbia davanti un grande futuro. Restando ai portieri, anche Meret ha qualità importanti. Li osservo quando mi alleno al tiro e sono molto bravi, merito del loro talento e dei preparatori che li hanno cresciuti e li seguono quotidianamente”.

 

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