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Corsport: Super Higuain contro l’Udinese

Ampio spazio dedicato a Napoli-Udinese sul Corriere dello Sport, con Higuain in primo piano. La testa: è quella che gli manca. Perché poi ci ha messo il destro e il sinistro, e li ha sfruttati equamente, ha segnato da dentro e da fuori area,...

Monica Valendino

Ampio spazio dedicato a Napoli-Udinese sul Corriere dello Sport, con Higuain in primo piano.

La testa: è quella che gli manca. Perché poi ci ha messo il destro e il sinistro, e li ha sfruttati equamente, ha segnato da dentro e da fuori area, l’ha fatto (ovviamente) con potenza e, pure con eleganza, ma in acrobazia no, con uno stacco, un anticipo secco dei suoi come contro il Borussia Dortmund. L’avreste mai detto che Higuain non avesse la testa? Ma va: centonovantanove reti (con i club), otto in quest’avvio stellare, sessantatré complessivi da principe azzurro, ne fanno una questione di testa, di cuore, di anima, di fiuto, di codice genetico, perché l’uomo dei sogni ha in sé il bomber antico e un po’ moderno che fa reparto da solo, ma anche gli assist per i compagni; e fa niente, se ne farà una ragione pure lui, se ancora non sia riuscito a coinvolgersi per intero in questo pazzo festival. 

CI PENSA LUI. Higuain ha segnato come volete, non s’è risparmiato, non s’è negato, non ha fatto sconti, non s’è permesso di indietreggiare, ha colpito (quasi) sistematicamente e tra le proprie vittime, ma guarda un po’, manca anche l’Udinese, una delle sei avversarie alle quali non è riuscito di lasciare un ricordo (in verità l’avrebbe fatto, ai rigori dei quarti di Coppa Italia dell’anno scorso, ma quelli per la statistica non valgono). Nello sviluppo della partita, tra regolamentari e supplementari, l’Udinese rientra nella categoria delle «immacolate», immunizzate al Pipita per oscuri motivi che non saranno sfuggiti a quest’alieno che ha voglia di qualsiasi cosa, che non l’ha nascosto («se ci crediamo, possiamo ottenere grosse soddisfazioni»), che procede a ritmi vertiginosi - come mai prima d’ora ad inizio campionato à e che è diventato il leader tecnico d’un Napoli che ci crede. 

 

 

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