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Gazzetta, Colantuono: Io e Totò ci capiremo

A due settimane dall’inizio dell’avventura all’Udinese, il novo tecnico Stefano Colantuono si racconta alla Gazzetta dello Sport.  «Quella passata è stata una stagione meno brillante per l’Udinese che, però, va detto,...

Monica Valendino

A due settimane dall'inizio dell'avventura all'Udinese, il novo tecnico Stefano Colantuono si racconta alla Gazzetta dello Sport.  «Quella passata è stata una stagione meno brillante per l’Udinese che, però, va detto, aveva realizzato annate straordinarie arrivando in Europa per tre anni di fila. Andrea l’obiettivo l’ha centrato e in anticipo, e l’obiettivo era la salvezza».

Lei da dove ricomincia il 6 luglio? 

«Dal 3-5-2 (di guidoliniana memoria, ndr ). Mi sembra il vestito migliore per una squadra che con quel modulo ha ottenuto grandi risultati. Poi, chiaro, ci si adatta».

Di Natale resta al centro del progetto? Gli ha parlato? Dica la verità, gli aveva mai chiesto una maglia da avversario? 

«Certo. Gli ho parlato prima che partisse per New York. Non devo certo parlare io di Totò. Per lui parla la carriera e parlano i numeri. Detto questo, va gestito perché ha quasi 38 anni. Lo faremo, in sintonia. Una volta mi sembra di aver chiesto una sua maglia e non riuscii ad averla, ora posso rifarmi».

E con gli altri grandi vecchi, Pinzi, Domizzi e Danilo ha parlato? 

«Con Pinzi e Domizzi ho parlato. Credo che, con Danilo e Totò, rappresentino l’anima di questa squadra. Saranno gli esempi trainanti per il gruppo e saranno molto utili alla causa. Anche per loro vale lo stesso discorso fatto per Di Natale, vanno avanti con gli anni e vanno gestiti».

Ha delle priorità? Ha chiesto qualcuno in particolare? 

«Guardi, io non arrivo mica dalla Juve, i paletti in questi club ci sono.  Bisogna puntellare, toccare qualcosa in tutti i reparti, ma con la società siamo in sintonia».

Quali sono i suoi obiettivi, sapendo che non è facile scalare la montagna per l’Europa? 

«Fare un campionato all’altezza. Arriviamo subito al traguardo salvezza, poi con uno stadio nuovo e bello come il Friuli avremo ancora stimoli in più per fare bene. Con l’Atalanta sono arrivato fino all’Intertoto».

Lei ci entra col fardello del calcioscommesse. Una brutta storia. Ci spieghi la sua versione. 

«Non ci ho dormito per due giorni. E’ una cosa assurda. Sono andato spontaneamente da Di Martino e gli ho detto che non c’è nulla contro di me. C’è una chat che si riferisce a un mister. Io sono estraneo a tutto, ho fatto la gavetta, me la sono sudata la carriera. Ne uscirò pulito. Spero nell’archiviazione».

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