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Gazzetta: Di Natale, gol e poi 25 punti

L’analisi della Gazzetta dello Sport alla prestazione dell’Udinese col Genoa: Se nel calcio esistesse una certificazione di qualità, una specie di Iso 9001, non ci sarebbero dubbi: il Genoa avrebbe meritato di vincere questa strana...

Monica Valendino

L'analisi della Gazzetta dello Sport alla prestazione dell'Udinese col Genoa:

Se nel calcio esistesse una certificazione di qualità, una specie di Iso 9001, non ci sarebbero dubbi: il Genoa avrebbe meritato di vincere questa strana partita. Perché ha giocato meglio, corso di più e creato di più. Ma l’estetica è un valore aggiunto, non la condizione necessaria e sufficiente per centrare l’obiettivo: ecco perché l’Udinese, che ha giocato peggio, corso di meno e creato di meno, ha strappato il punto (il primo in casa in questo campionato) rischiando addirittura di agguantare i tre punti nel finale. Non male come beffa per Gasp, che si può consolare pensando di aver interrotto la serie bestiale di 4 sconfitte di fila in trasferta. 

(...) POVERO TOTO ’ L’Udinese, questa Udinese almeno, vive sulla classe di due giocatori: il portiere greco Karnezis e l’eterno Di Natale, lasciato solo da Thereau. Decisivi entrambi, ma nota di merito supplementare a Totò che al gol (semplice: tocco sotto misura su sponda) e al pallonetto sventato da Lamanna, ha aggiunto un numero doloroso: i 25 punti di sutura al sopracciglio sinistro. Lo scontro con De Maio, dopo 8 minuti, è stato violento, ma non gli ha tolto lucidità. Il resto è stata una sofferenza collettiva accentuata da un atteggiamento troppo rinunciatario e dalla scarsa condizione di alcuni uomini chiave. Colantuono l’ha riconosciuto: «;Non meritavamo di vincere». In effetti non è facile giocare senza regista, senza mezz’ali e senza esterni, perché questo è successo e il 3-5-2 immaginato dal Cola è diventato un guscio vuoto, un’idea di calcio non realizzato.

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