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Gazzetta: Tonfo Roma

Che fatica a ridosso della coppa: solo 7 punti con le ultime 6. Si fermano pure Pellegrini e Olsen

Redazione

Il commento dellaGazzetta alla vittoria dell'Udinese

«Coraggio, il Real Madrid ha perso a Eibar 3-0». Neppure la notizia che viene dalla Spagna, però, ha ovviamente il potere di cambiare l’umor nero della Roma, che a Udine annega per la quarta volta in campionato. Vero, martedì ci sarà la medicina Champions proprio contro i “blancos” per provare a risorgere, ma adesso la crisi giallorossa è certificata da almeno 4 aspetti: problemi fisici, deconcentrazione da Europa, sottovalutazione delle “piccole” (o presunte tali) e mancanza di concretezza. Risultato: la fine della serie d’oro con l’Udinese (10 vittorie nelle ultime 10 partite) e la conferma di un campionato al rallentatore, in stile 2011-12 con Luis Enrique in panchina.

PELLEGRINI E OLSEN K.O. Cominciamo col bollettino degli infortunati, che si allunga a dismisura: non proprio una bella notizia con Real e Inter alle porte. Oltre a De Rossi, Pastore e Perotti - che salteranno di sicuro entrambi i match - la Roma proverà a a recuperare Manolas già per la Champions, ma forse perderà Lorenzo Pellegrini, uscito ieri con un problema muscolare al flessore della coscia destra che lo mette a serio rischio (oggi la risonanza). Non basta. Anche Olsen si è fermato per un guaio muscolare al flessore, anche se c’è più ottimismo per il recupero.

EFFETTO CHAMPIONS D’altronde, che la Champions sottragga energie psicologiche alla squadra sembra chiaro. Non è un caso che prima delle partite europee la Roma abbia fatto registrare 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte. Difficile credere a una casualità. «È vero - ammette Eusebio Di Francesco - c’è una cappa Champions che ci prende ed è per questo che ho provato a mantenere alta l’attenzione già da giovedì, ma senza riuscirci. C’era da alzare l’asticella, ma non ce l’abbiamo fatta».

EFFETTO PICCOLE D’altronde per la Roma l’altro effetto deleterio ce l’hanno i match contro le piccole. Contro le ultime 6 squadre in classifica, infatti, la Roma ha conquistato solo 7 punti, perdendo con Udinese, Bologna e Spal e pareggiando col Chievo. Insomma, un mezzo disastro. «Sono avvelenato - aggiunge Di Francesco -. Anche stavolta ci è mancata la voglia di vincere la partita. Non possiamo avere in mano il match e prendere un gol su fallo laterale a 40 metri dalla porta. Non si tratta di sfortuna, ma di credere di più in quello che si fa e sotto questo aspetto noi siamo mancati».

RIGORE E GOL: IL FARAONE L’allenatore non si appiglia al possibile rigore per il contatto di Samir su Pellegrini. «Non lo so, non mi interessa e non lo andrò neppure a rivedere. È inutile cercare alibi, non siamo ancora una grande squadra ed è un peccato. Dobbiamo lavorare diversamente. Dzeko? Mi aveva chiesto di riposare, ma a prescindere da questo voglio più cattiveria quando si tratta di concretizzare». Neppure El Shaarawy cerca scuse. «La sensazione dal campo è che quello su Pellegrini fosse rigore, ma quello che mi fa più arrabbiare è il non avere segnato all’inizio. Credo sia stata la costante negativa di tante partite. Creiamo tanto (26 tiri verso le specchio, ndr) e quando arriviamo davanti siamo poco precisi». Proprio quello che dice Di Francesco: «Io vedo il calcio in modo differente rispetto all’Udinese, più propositivo, ma è stata brava a difendersi e ha ragione chi porta a casa il risultato. Ora sono preoccupato, ma ho voglia di spostare questi equilibri».

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