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Gazzetta: Udinese show Chievo, resta solo la rabbia

L'analisi della Gazzetta dello Sport alla vittoria dell'Udinese sul Chievo

Redazione

L'analisi della Gazzetta dello Sport sulla vittoria dell'Udinese sul Chievo

Dov’è Totò all’inizio? In panchina, come da pronostico. Dov’è Totò alla fine? In campo, dopo aver firmato un assist delizioso e sfiorato il gol. Di Natale c’è e lotta insieme a noi e soprattutto insieme a Colantuono. Il modo migliore per spegnere le polemiche della settimana, tra frasi enigmatiche e domande lasciate in sospeso: smetto, non smetto, sa tutto il presidente. Ma non c’è solo lui nella vittoria dell’Udinese sul Chievo. Una partita bella e combattuta, una di quelle che riconciliano con il calcio, si diceva una volta. La sorpresa resta, perché il Bentegodi (in realtà la colpa è quasi tutta del Verona…) non è abituato a spettacoli di questo genere: 5 gol, 2 annullati, 3 pali. E le storie umane: oltre al vecchio centravanti che sta per arrendersi all’anagrafe, il grande ex che torna e stupisce, Thereau, che per 90 minuti combatte con un dubbio tremendo. Se segno, esulto? Lui provoca un autogol, fa il 2-1 e resta zitto, fa il 3-2 e scoppia, va a correre sotto la curva come un tarantolato. 

(...) All’Udinese la sensazione che, con o senza Di Natale, è vicina la svolta in un campionato fin qui un po’ grigio. Questa vittoria vale più del sorpasso in classifica.

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