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Gazzetta: Un lampo di Nainggolan dà 3 punti d’oro alla Roma

Il belga a Udine segna in avvio, poi tra errori in avanti e buona tenuta difensiva Spalletti passa con una prestazione tosta: -1 dalla Juve, ma con una partita in più

Redazione

La pagina della Gazzetta dedicata all'Udinese.

Il -1 è un’illusione ottica, la Juve deve ancora recuperare con il Crotone, ma il campionato è riaperto. Se mai è stato chiuso. Napoli, Inter e Lazio vincono, ma è la Roma la prima della pretendenti al sorpasso. Niente spettacolo, diversi gol falliti, però tanta solidità, tre punti e sesto successo nelle ultime sette: 1-0 pesantissimo come col Genoa. Sono segnali anche questi. C’è da esultare. Con una panchina cortissima e Dzeko versione «anno scorso», ma trascinata dal resto dell’asse centrale: Szczesny, Fazio, Strootman e Nainggolan tuttocampista e goleador. Se poi il bosniaco avesse messo dentro una delle molteplici occasioni, rigore compreso, l’Udinese non sarebbe rimasta in pista fino all’ultimo. In realtà anche i bianconeri hanno il «loro» Dzeko, seppure non così clamoroso: Thereau. In giornata no. Ma Delneri non lo sostituisce, aggiustando invece più volte il sistema e cambiando gli uomini: col risultato di migliorare prima, e peggiorare poi, l’Udinese. Se fosse stato pari nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ma ai punti è Roma.

RADJA E SUPERIORITÀ Media quasi da record per i giallorossi – 44 punti in 20 giornate – in un torneo dall’8° turno al secondo posto. Sbagliando gol. E senza Salah, Perotti e Florenzi. Ma c’è Nainggolan che fa per tre (nel senso di fasi di gioco). Ormai il ruolo scelto per lui da Spalletti è il trequartista, ma il belga lo interpreta a modo suo, togliendo qualsiasi punto di riferimento agli avversari. Il 3-4-2-1 è soltanto il sistema di partenza: El Shaarawy, l’altro trequartista, si appoggia a sinistra da seconda punta, mentre Nainggolan sta dietro a Dzeko, arretrando e scattando tra le linee. In 12’ già due occasioni: il tiro di Elsha a botta quasi sicura (parato da Karnezis) e il gol di Nainggolan al volo, tra Felipe e Danilo, su lancio di Strootman alla Pjanic. Facile. Fin troppo.

DELNERI RIPARA… C’è una spiegazione: nei settori chiave Spalletti ha sempre la superiorità sul 4-3-3 dell’Udinese. A sinistra, infatti, Faraoni si trova schiacciato tra Elsha ed Emerson (senza l’aiuto di Fofana e De Paul). Dall’altro lato Nainggolan più centrale, Dzeko che gli sta davanti e Bruno Peres che arriva in velocità puntano in massa Felipe, mentre Kums fatica a inseguire. Intanto la coppia Paredes-Strootman surclassa il reparto rivale. Sarebbe addirittura 2-0 se al 18’ Dzeko non scaraventasse in curva il rigore per «mani» di Faraoni. A questo punto Delneri passa al 4-2-3-1: Fofana e Kums schermano un po’ i due centrali di Spalletti, mentre il fronte d’attacco a quattro, con De Paul che dà profondità e il movimento di Thereau, obbliga la Roma ad abbassarsi. Sulla scacchiera si torna in parità. All’Udinese le ripartenze ora riescono e Jankto aggredisce da sinistra. Un meccanismo che crea cinque occasioni (Felipe, De Paul due volte, Thereau, Zapata) e che sembra destinato al pari. Invece no.

…E POI SBAGLIA Impazienza da gol, o lettura poco lucida delle situazioni, comunque Delneri smonta il gioco appena riparato togliendo a inizio ripresa Jankto (ma perché?) per Perica. E poi Zapata, che tiene alti i suoi, per Hallfredsson. Era meglio restare come prima e magari togliere Thereau, o rinunciare a Kums o Fofana. I cambi, il 4-3-1-2, di nuovo il 4-2-3-1 che sembra 4-2-4: l’Udinese perde misure e ritmo, favorendo così la gestione del vantaggio romanista. E fortuna per lui che Dzeko smarrisca la bussola: bravo Karnezis ma troppi errori, trai quali un colpo di testa sottorete, da solo, che sembra un rinvio in angolo di un difensore. La classifica però non se ne accorge.

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