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Il commento della Gazzetta

Il commento della Gazzetta dopo il ko dell'Udinese

Redazione

Questo dunque succede quando stai fermo tre settimane? Squadra molle, senza idee, senza ritmo, imprecisa. In una parola: irriconoscibile. L’Udinese si presenta così dopo aver allungato, causa rinvio con la Lazio, lo stop per le nazionali. Ma Delneri, nuovamente a rischio esonero (idee Oddo, Zenga e Guidolin), evita la trappola del facile alibi e taglia corto: «Abbiamo giocato male». Niente se e niente ma: ha giocato male e sbagliato molto, e la micidiale combinazione dei due fattori ha indispettito i tifosi che non hanno risparmiato i fischi durante e dopo la partita. Il Cagliari è l’esatto contrario: aggressivo e solido. Limita al minimo gli errori, alza e abbassa il ritmo quando serve, coltiva l’arte del palleggio (Cigarini) e sfrutta anche la corsa della mezz’ala moderna (Barella). Seconda vittoria in trasferta dopo quella di Ferrara, ma in panchina c’era ancora Rastelli. Da quel pomeriggio, il Cagliari non finiva la partita imbattuto: il cerchio si chiude con Lopez. Un altro segnale di svolta.

ERRORI Quelli dell’Udinese sono stati da manuale. Si comincia dal gol: Samir che perde il pallone e dà inizio a tutto, il cross di Barella, Bizzarri che accenna a un’uscita, Danilo e Widmer che dormono, Joao Pedro che colpisce di testa indisturbato. Si continua con Maxi Lopez e Jankto nel primo tempo, per finire con Perica e ancora Maxi nel secondo. Al di là delle colpe individuali, poco o nulla ha funzionato: non il centrocampo, così giovane, leggero e fragile senza Hallfredsson e Behrami, incontristi di ruolo. Ma tutti, in modo democratico, sono stati coinvolti nel pomeriggio da dimenticare. Prendiamo De Paul: mai visto saltare l’uomo. E della fragilità difensiva si è già detto. Delneri ha provato qualche mossa per invertire l’inerzia della partita: ha cambiato regista e ritoccato il tridente sperando nella voglia di Lasagna. Niente da fare.

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