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Il Gazzettino: L’assenza di un leader condiziona il rendimento

Approfondimento de Il Gazzettino dedicato alla mancanza di un leader nel centrocampo dell’Udinese, col rimpianto per Pinzi che cresce. Ecco perché (al di là di sentimentalismi e nostalgie precoci) i tifosi hanno pianto così tanto...

Monica Valendino

Approfondimento de Il Gazzettino dedicato alla mancanza di un leader nel centrocampo dell'Udinese, col rimpianto per Pinzi che cresce.

Ecco perché (al di là di sentimentalismi e nostalgie precoci) i tifosi hanno pianto così tanto l'addio di Giampiero Pinzi, in quel caldo pomeriggio di fine settembre, ultimo giorno di mercato. Sapevano, le memorie storiche del tifo bianconero, che anche senza giocare il numero 66 bianconero avrebbe guidato il pullmann in un parcheggio sicuro. Sapevano, insomma, che il romano più friulano del mondo avrebbe ancora una volta indossato i panni del leader spirituale di uno spogliatoio fatto da tre anime: giovani, giovanissimi e una vecchia guardia sempre più sparuta. Ed eccoci al punto. L'Udinese, perso Pinzi, fatica ad eleggere un nuovo capo. E il pensiero corre veloce a Totò Di Natale. Non può essere lui, in fin dei conti, il boss dell'Udinese? Per certi aspetti lo è già, ma forse non del tutto per quanto riguarda il carisma (anche mediatico, perché no) che servirebbe oggi alla banda di Stefano Colantuono per conoscere la strada, ancor prima di imboccarla. E poi il capitano va a singhiozzo, soprattutto per quanto riguarda le presenze (vedi Napoli). Proprio nelle gare in cui servirebbe l'urlo di un condottiero.

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