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Messaggero: Udinese a Verona la paura non può fare 90

Apertura del Messaggero Veneto dedicata al derby di Verona. Udinese a Verona. Lo chiamano derby – triveneto, roba annacquata come il vino nel tetrapak – è più che altro un faccia a faccia delicato, altrimenti non potrebbe essere con questa...

Monica Valendino

Apertura del Messaggero Veneto dedicata al derby di Verona.

Udinese a Verona. Lo chiamano derby – triveneto, roba annacquata come il vino nel tetrapak – è più che altro un faccia a faccia delicato, altrimenti non potrebbe essere con questa classifica. Con l’Hellas sul penultimo gradino (e neppure una vittoria nelle prime sette giornate) e l’Udinese appena un piano sopra, nel condominio “Salvezza”.

Il punto. Lo scenario è questo e solo perché siamo appena all’inizio di una lunga stagione, la paura non può fare 90, tanto per smontare quello che non è solo un adagio, ma pure un vecchio film che dura quanto una partita di calcio, giusto il tempo per regalare brividi ed emozioni, denti stretti, ma nessun cadavere straziato. Ecco, la difficoltà maggiore per i bianconeri sarà quella di capire che la pressione è tutta sulle spalle dei veronesi, che due risultati su tre sono graditi e che bisognerà cavalcare questa considerazione senza commettere errori sciocchi. Sarebbe come affrontare un carpiato dal trampolino con sotto venti centimetri di acqua: le possibilità di uscirne vivi sarebbe minima.

(...)  Si è lavorato sulla tattica, negli ultimi giorni. Su un progetto di ripescaggio, quello del modulo 3-5-1-1, una variante al 3-5-2 tanto cara a Guidolin che con questa a portato l’Udinese fino a due preliminari Champions. A cinque anni di distanza dai primi fasti “guidolioniani”, alle spalle di Totò, invece di Sanchez, Colantuono sistemerà Bruno Fernandes. 

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