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Messaggero Veneto: Felipe «Siamo a un bivio vietato sbagliare»

Lunga intervista sulle pagine del Messaggero Veneto a Felipe. (…)  Felipe, giovedì compirà 10 anni il suo primo gol in serie A. Se lo ricorda? «Sì, un colpo di nuca su azione di calcio d’angolo. Un colpo…di fortuna. Non mi ero...

Monica Valendino

Lunga intervista sulle pagine del Messaggero Veneto a Felipe.

(...)  Felipe, giovedì compirà 10 anni il suo primo gol in serie A. Se lo ricorda? «Sì, un colpo di nuca su azione di calcio d’angolo. Un colpo...di fortuna. Non mi ero nemmeno accorto che la palla fosse entrata, ma valse tre punti importanti conto il Messina».

Considerato il suo potenziale poteva fare di più nella sua carriera? «Sì, ma evidentemente ho avuto quello che meritavo. A Udine vivevo in un’isola felice, andando via ho dovuto confrontarmi con tante problematiche che un po’ mi hanno condizionato, ma non ho rimpianti».

Ma visti i risultati non è che è rientrato alla base nel momento sbagliato? «Va detto che sono arrivato in un momento di cambiamenti. Secondo me è il momento giusto perchè posso dare un aiuto al gruppo ben sapendo come si lavora all’Udinese. Questo gruppo da qui in avanti può solo migliorare attraverso anche altri innesti».

Quanto hanno pesato gli infortuni dei vari Zapata, Guilherme, Kone, Merkel e Domizzi? «Sicuramente hanno condizionato non poco il lavoro del mister, specialmente quello di Zapata perché le alternative, per quanto di valore, non hanno ancora la necessaria esperienza a livello di serie A. Mi riferisco a Perica e Aguirre, ovviamente».

Cosa risponde alle voci che raccontano di uno spogliatoio non troppo unito? «Sono i soliti discorsi che si fanno quando i risultati non arrivano. Io dico che a volte, uno spogliatoio caldo, può essere anche positivo. Qualche contrasto può servire in settimana per alzare la tensione in vista della partita. Questo è un gruppo di bravi ragazzi che rispetta le consegne».

Felipe, ma lei si sente leader o il leader lo sceglie lo spogliatoio? «Penso di poter essere un giocatore di riferimento per i più giovani, come tanti altri del resto. Anche quando ero capitano io mi sono sempre e solo interessato al gruppo. Io credo che un leader sia tale se rispetta i compagni, il resto viene di conseguenza». Classifica e calendario alla mano vi rendete conto che non potete sbagliare le prossime due partite con Sampdoria e Chievo? «Sì, se non vogliamo finire nei guai è arrivato il momento di non sbagliare più».

L’insoddisfazione che si respira un po’ in tutto l’ambiente a cosa si deve secondo lei? Al fatto che la tifoseria è stata abituata troppo bene negli ultimi anni? «Premesso che da due campionati l’Udinese conclude la stagione nelle zone medio-basse della classifica, non sempre si può pretendere di lottare per l’Europa. Ci vuole un po’ di equilibrio e capire che il periodo di transizione può anche essere più lungo».

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