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Messaggero Veneto, Fernandes: «Che rabbia fermarsi dopo i gol al Napoli»

Udinese senza Bruno Fernandes con la Samp: «Ma ci salviamo in due gare»

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto dedicata a Bruno Fernandes, l'eroe col Napoli, il quale racconta la sua storia dai primi calci a oggi.

Abbiamo parlato delle prime partitelle tra amici, quando invece le gare ufficiali? «Sono stato tesserato dal Boavista e lì ho giocato le mie prime vere partite, anche con la prima squadra, visto che in quel periodo il club stava ancora pagando per la retrocessione a tavolino per poi finire in Segunda Divisão».

Bruno è arrivato presto da queste parti... «Avevo 17 anni quando sono stato acquistato dal Novara. Allora il Boavista aveva in accordo di collaborazione con il Milan, ma venne a vederci il responsabile del settore giovanile del Novara, Borghetti, che mi notò e spinse per il mio trasferimento».

 Già, parliamo del ruolo: ancora adesso è difficile inquadrare Bruno Fernandes. «Sono una mezz’ala, ma faccio anche il trequartista. Da ragazzino, invece ho cominciato facendo il difensore centrale».

De Canio sta cercando di metterla nelle condizioni di esprimere il suo talento. «Lo ringrazio per la fiducia. Dovrò ripagarlo sul campo».

Parole da aspirante leader: a volte però sembra ancora un po’ troppo nervoso, frenetico. «Ho voglia di giocare, di rendermi utile. Ma non credo sia un difetto questo: devo solo controllare l’attesa. L’avvicinamento alle gare per me è lungo e snervante. Solo quando comincia la partita mi libero da questa ansia». Si vede ancora a lungo a Udine? «Qui sto bene, vogliono valorizzarmi. Perché no?»

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