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Messaggero Veneto: L’urlo del Friuli, ricominciate a vincere

Apertura del Messaggero Veneto dedicata alla presentazione di Udinese-Samp L’urlo del Friuli non è ancora così contorto e disperato come quello di Munch. L’urlo del Friuli non chiede lo scalpo di un allenatore o il mea culpa di chi può aver...

Monica Valendino

Apertura del Messaggero Veneto dedicata alla presentazione di Udinese-Samp

L’urlo del Friuli non è ancora così contorto e disperato come quello di Munch. L’urlo del Friuli non chiede lo scalpo di un allenatore o il mea culpa di chi può aver sbagliato: in casa Udinese non è il tempo delle somme, questo, è il momento giusto per fare punti. Poco importa se la Samp sarà carica per l’arrivo del “figliolo” Montella. Da una parte una panchina che ha raggiunto un livello di guardia, quanto a temperatura (Colantuono deve cercare di schiodarsi da quota 12, al di là delle alchimie tattiche che propone senza trovare grande trasporto in campo e fuori), dall’altra una piazza che in queste ore sente di aver trovato un asso per esaltare le qualità di una Samp che, comunque, Zenga ha lasciato ai margini della zona nobile. Problemi. Dove trovare le risorse per cercare di girare (almeno) a quota 20? Tra infortuni e imbarazzi tattici – difficile proporre un centrocampo “pari” con questi uomini – l’Udinese si è trovata spesso a grattare il barile per raccogliere punti, fallendo tra l’altro occasioni ghiotte in casa, dove (contro squadre di ugual levatura) bisogna mettere da parte il gruzzolo buono per pagarsi la salvezza. Se a questo aggiungete le caratteristiche di un allenatore che, per qualità e background, non è mai stato famoso per essere (stato) un “mister fantasia”, in grado di inventare soluzioni tattiche al limite dell’estemporeneità, allora il quadro da “arte povera” che ritrae l’Udinese è completo. 

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