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Messaggero Veneto: Quando non hai Totò il gol lo fai col gioco

Dall’inizio dell’anno solare l’Udinese ha segnato soltanto in tre occasioni di cui due nella gara col Milan

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto con l'analisi sull'Udinese.

Che bello quando c’era lui. Lui è il “pensionato” Totò, capace di tirare fuori dal fuoco per anni tutte le castagne per conto dell’intero reparto offensivo bianconero. D’altra parte dopo Firenze se ne sono accorti un po’ tutti quale è il vero difetto dell’Udinese. Anche Gene Gnocchi, pronto a twittare in diretta: «Delneri sempre più in difficoltà nel gestire gli attaccanti. Libero titola: Zapata bollente». Meglio riderci su, anche se la striscia negativa (quanto a gol segnati in trasferta) continua ad allungarsi. Il passato. Abbiamo accennato a Di Natale. Forse è meglio ripassare qualche numero per afferrare meglio l’incidenza del “vecchio” numero 10 bianconero sui campionati dell’Udinese. Totò ha giocato dodici stagioni in Friuli, segnando la bellezza di 191 gol in 385 partite, praticamente uno ogni due giornate. Una media impressionante, considerando l’arco di tempo. Ma parlavamo dell’impatto sul gioco e, di conseguenza, sui risultati: tolte i primi due campionati e l’ultimo (segnato da incomprensioni e acciacchi), è sempre andato in doppia cifra. Dalle 11 reti del 2006-2007 con la “staffetta” Galeone e Malesani in panchina, alle 14 del 2014-2015 della parentesi bianconera di Stramaccioni. Il picco invece nel 2009-2010 con Marino, 29 centri e corona dei cannonieri, anche se il calcio migliore, in termini di contributo alla manovra, arrivò l’anno dopo, con Guidolin: 28 gol e un’intesa con Alexis Sanchez che ha fatto sognare – troppo poco, visto l’addio del Niño – i tifosi friulani. Tutto questo per dire: quando le trame mancavano ci pensava lui con un’invenzione. E che invenzioni! Il presente. L’ha sottolineato lo stesso Delneri dopo il flop con la Fiorentina: «Dobbiamo costruire durante gli allenamenti un certo atteggiamento tattico. E farlo con costanza e determinazione, perché in serie A nessuno ti regala niente. Tanto più all’Udinese che deve giocare sempre di squadra, visto che non abbiamo un giocatore che può risolvere la partita da solo». Proprio così. Anche al Franchi Duvan Zapata ha dimostrato di non essere un vero bomber.

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