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Messaggero Veneto, Reja: “Iachini è l’uomo giusto”

Belle Iachini riceve anche l'investitura del collega friulano Reja

Redazione

Beppe Iachini è l'uomo giusto per rilanciare l'Udinese, parola di Edi Reja che è intervistato nell'apertura del Messaggero Veneto.

Sulla panchina dell’Udinese siederà Iachini. «Pozzo ha fatto un grande colpo. Lo conosco, so come lavora e ovunque è andato ha ottenuto il massimo dai giocatori. Ne ha valorizzati tanti alla Sampdoria, ma anche al Palermo. Sono convinto che sia l’uomo giusto per una piazza come Udine. Poi è chiaro che un allenatore ha bisogno di giocatori bravi per fare risultato. I Pozzo si stanno muovendo per fare un organico competitivo, sanno bene che una retrocessione, dopo la costruzione dello stadio nuovo, sarebbe un fallimento per loro». Q

uest’anno in Friuli i giovani non mancano, vero? «Direi di no. Peñaranda, De Paul, Balic. Quest’ultimo l’ho visto all’opera a Fiume quando stavo ero in trattativa per tornare all’Hajduk. Mi ha fatto una buonissima impressione, anche se va detto che il livello del campionato croato è diverso da quello che c’è in Italia».

È la prima stagione dell’Udinese senza Di Natale. «Prima o poi doveva succedere. Totò ha risolto tanti problemi negli ultimi anni, nessuno in serie A aveva la sua abilità nello smarcarsi in area e la velocità d’esecuzione nel calciare in porta. Adesso un po’ tutti dovranno prendersi qualche responsabilità in più. Thereau la passata stagione ha fatto bene, ha qualità importanti, può ripetersi e fare ancora meglio».

A Udine si è fatto un gran discutere della decisione di dare la fascia di capitano a Danilo, giocatore non graditissimo a una parte della tifoseria. Il suo giudizio? «Io mi rifaccio a quello che ho visto sul campo e dico che Danilo è un buon giocatore, uno sul quale puntare. Appena arrivato in Italia non mi convinceva molto, poi è migliorato».

Non crede che insistere sempre sul 3-5-2 sia limitativo? A volte cambiare modulo regala nuovi stimoli ai calciatori... «L’Udinese dietro ha tre giocatori che con questo assetto hanno più sicurezze, cambiare non è mai facile. Io a Napoli giocavo a tre, alla Lazio optai per il 4-3-3, ma perchè avevo i giocatori adatti».

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